Si rifornivano gratuitamente di farmaci destinati a pazienti oncologici e dispositivi medico-chirurgici come siringhe, flebo, garze e cateteri utilizzandoli nella loro attività domiciliare “in nero”. Con l’accusa di peculato, ieri mattina 29 settembre, al termine di una complessa attività d’indagine che avrebbe documentato quotidiane e sistematiche sottrazioni, il personale della Polizia di Stato della Sezione di P.G. presso la Procura della Repubblica di Bari ha eseguito sei misure cautelari nei confronti di dipendenti ed ex dipendenti dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Bari.
Nello specifico, si tratta di una interdizione dai pubblici uffici, un obbligo di presentazione alla P.G. e quattro divieti di dimora nel comune di Bari. L’indagine era stata avviata nel 2020 a seguito di una denuncia da parte di una dipendente dell’IRCCS Giovanni Paolo II e si è svolta con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali audio/video all’interno dei locali del reparto di Oncologia Medica dell’”Oncologico” di Bari, anche grazie alla collaborazione dei dirigenti del IRCCS.
Tra i destinatari delle misure cautelari vi sono anche ex dipendenti in quiescenza che, con la complicità del personale in servizio, continuavano a sottrarre dagli armadi dell’infermeria e dai depositi del reparto di “Oncologia medica”, farmaci e dispositivi medico-chirurgici destinati agli ammalati oncologici.
Tale illecito risalirebbe in alcuni casi anche al 2014 e si sarebbe protratto così a lungo nel tempo anche per colpa del disinteresse documentato da parte del personale tenuto per legge alla corretta custodia di questi beni.
Parte dell’ingente materiale sequestrato è stato donato ad associazioni di volontariato – Soc. Coop. Aliante, Ente Assistenziale SER Bari, Emporio della Salute – operanti sul territorio barese, in favore di persone indigenti.
In una nota il direttore generale dell’Istituto tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, Alessandro Delle Donne, in merito alle misure cautelari eseguite ha dichiarato: “Siamo contenti che, oggi, ci sia un significativo passo avanti nelle indagini perché questo ci consentirà di adottare i provvedimenti disciplinari sulle due persone ancora in servizio. Le altre quattro, è bene ricordarlo, era già in pensione quando, nel 2021, il sequestro di materiale sanitario da parte delle forze dell’ordine fece luce sul caso. “Da allora – ha concluso il direttore generale – nel nostro Istituto è attivo un costante e assiduo monitoraggio del magazzino e delle scorte che garantisce un controllo di ogni singola siringa in uso in questo ospedale: uno strumento operativo che, non a caso, ci ha consentito di rispettare al centesimo anche i tetti di spesa farmaceutica richiesti dalla Regione Puglia”.