Tutto ancora incerto in casa Barletta 1922. alle prese con diverse trattative per la cessione del club. Una di queste, con a capo Michele Dibenedetto, sta andando per le lunghe con diversi botta e risposta tra le parti. Il “congelamento” delle operazioni comunicato tramite i canali ufficiali biancorossi ha costretto il titolare dell’azienda Sicura.la a fare chiarezza con una conferenza stampa.
Il preambolo dell’Avvocato Michele Cianci: “Molti credono che il Barletta sia proprietà di qualcuno, ma è una ASD e di certo non èNon esiste una proprietà in un’associazione sportiva, qualunque cittadino può farlo. Abbiamo il presidente che è Salvatore Vaccariello con il quale non abbiamo mai avuto l’onore di parlare. Invece l’abbiamo fatto con una persona che non ha nessuna voce in capitolo che è Mario Dimiccoli. di chi si professa presidente onorario. La nostra associazione sportiva è stata creata dai barlettani quando ha perso la categoria in Serie C ed è ripartita dall’Eccellenza. Abbiamo difficoltà ad accedere agli atti visto che non ci è stata data la possibilità”.
In una prima PEC abbiamo chiesto una valutazione della società. – continua Cianci – La cassaforte è la VS SRL, costituita nel 2023, che percepisce le sponsorizzazioni. Ci hanno detto che quella non si tocca previa altre valutazioni. Abbiamo fatto successivamente un’altra PEC dopo il ‘congelamento delle trattative per la cessione’ nel quale abbiamo chiesto di entrare in società. Ci hanno chiesto altri 60 giorni per decidere e hanno chiesto i dati di Dibenedetto che forniremo prontamente. Siamo stanchi di dover parlare con gente che non ha nessun valore. Abbiamo parlato con il Sindaco chiedendo un incontro tra le parti mettendo un punto su questa cosa. Faremo tutte le azioni possibili per verificare il tutto e ottenere i nostri diritti”.
Dopodiché ha preso la parola Michele Dibenedetto per raccontare la trattativa: “Dopo un’intervista mi fu chiesto se mi avrebbe fatto piacere diventare presidente del Barletta. Tutto ciò mi ha spinto a fare del bene per la città chiedendo di rilevare la società. C’è stata una richiesta formale nel quale abbiamo richiesto le scritture contabili sia dell’associazione che della società deputata alla raccolta dei fondi. Il 12 dicembre le tifoserie annunciano una manifestazione che non viene autorizzata dal Prefetto. Qualche giorno dopo i due rappresentanti dei gruppi organizzati chiedono al sottoscritto di avere un incontro con la dirigenza del Barletta. Si presenta il signor Dimiccoli con i legali. Usciamo da quella riunione con un accordo: l’impegno da parte del presidente nel quale si impegnavano a portare a termine il campionato mantenendo la categoria e dichiarando di dover lasciare a fine stagione”.
“Così non è stato fatto in conferenza e siamo passati per quelli che avevano tirato i remi in barca. Mi immedesimo in chi mi ha anche accusando di essere colluso. Mi sono reso conto di aver voltato le spalle alla gente. Ci siamo incontrati il 29 e mi ha posto delle condizioni dicendo sì a tutto. Mancava il passaggio con i legali per definire il tutto e recarci dal notaio. Mi arriva una telefonata violenta nel tardo pomeriggio: ‘non si fa più niente, abbiamo giocato’. Io non voglio giocare e ho inviato una PEC nel quale abbiamo chiesto di iscriverci all’associazione. Mi hanno appena risposto dicendo di voler valutare la cosa nei 60 giorni successivi. Quale può essere la via d’uscita? Faccio un appello a tutti i cittadini di iscriversi in massa. Io mi candido alla presidenza dell’associazione”.
Nella giornata di domani 3 gennaio sarà invece Francesco Divittorio a spiegare i motivi della trattativa saltata con Dimiccoli per rilevare il club. Il comunicato:
“Vi racconto la mia verità. Domani, 3 gennaio, alle 11.30 presso la sala ricevimenti “La Terrazza” spiegherò l’evoluzione della trattativa con Mario Dimiccoli per rilevare l’Asd Barletta 1922, conclusasi con un suo rifiuto alla mia proposta che vi illustrerò nel dettaglio. Tutta la stampa è invitata.
Francesco Divittorio”.