È partito da Barletta il tour pugliese del regista Ferzan Ozpetek, nelle sale cinematografiche per presentare il suo nuovo e già acclamatissimo film “Diamanti”. Sorridente, umano, empatico e con la sua solita verve, Ozpetek ha entusiasmato gli spettatori della Multisala Paolillo, accorsi in massa per incontrarlo.
Ieri sera, dopo lunghi applausi a fine proiezione, il regista ha dialogato con il pubblico, commentando insieme a loro il suo ultimo lavoro.
Classe 1959, nato a Istanbul e naturalizzato italiano, Ferzan Ozpetek è uno dei registi più amati del cinema italiano e internazionale. I suoi film parlano al cuore dello spettatore, raccontano sentimenti, vita vera, emozioni forti (“per me la cosa che conta di più è la condivisione delle mie emozioni con voi”). “Diamanti”, 15esima opera dell’universo Ozpetek, non fa eccezione.
Al cinema dal 19 dicembre e già secondo al box office, è un film corale con un cast interamente al femminile composto da ben 18 attrici italiane. “Quando ho raccontato di voler lavorare con 18 donne, mi hanno dato del folle”, racconta Ferzan. “Invece è stato molto bello, mi sono circondato di attrici straordinarie, persone profonde con cui ho una forte intesa anche fuori dal set. La scelta del cast è stata abbastanza facile. Molte delle protagoniste avevano già lavorato con me. Altre come Vanessa Scalera e Geppi Cucciari sono state una bellissima scoperta”.
La storia si snoda attorno ad una doppia linea temporale: si apre con Ferzan Ozpetek, che interpreta sé stesso, e che intorno ad una tavola imbandita (un classico delle sue pellicole) comunica alle sue attrici di voler realizzare un “film sul potere delle donne”.
Lo spettatore è così catapultato nella Roma del 1974. Luisa Ranieri e Jasmine Trinca sono le sorelle Alberta e Gabriella Canova, proprietarie di una prestigiosa sartoria specializzata in costumi per il cinema e il teatro. Ed è qui che scorre la maggior parte della vita delle protagoniste del film: la modista Paolina (Anna Ferzetti) mamma single e al verde, l’indipendente Fausta (Geppi Cucciari) con la battuta sempre pronta, la sarta Nicoletta (Milena Mancini) vittima di un’efferata violenza domestica, e ancora Nina (Paola Minaccioni) alle prese con la depressione del figlio e la cuoca Silvana (Mara Venier) che tra un piatto e l’altro fa un po’ da mamma a tutte. Tante donne, tutte diverse, fragili, forti, moderne e coraggiose, che all’interno della sartoria riescono a ricreare un microcosmo fatto di sorellanza e tanta solidarietà femminile.
La camera del regista è sempre puntata sui volti delle attrici, lo spazio riservato ai protagonisti maschili è quasi irrisorio. Gli uomini, nel nuovo film di Ozpetek, sono marginali e quasi sempre non dipinti bene: semplici “svaghi” per le donne, come in una sorta di rivalsa al femminile, o mariti violenti, se pur con qualche eccezione.
Non manca un omaggio al mondo del cinema, tra passato e presente: l’attenzione maniacale per i dettagli con la quale le sarte del laboratorio Canova curano i costumi di scena riflette l’artigianalità e l’originalità del cinema di qualità, lo stesso di Ozpetek. Non per nulla il film è dedicato a Mariangela Melato, Virna Lisi e Monica Vitti “tre donne con cui avrei voluto lavorare. Mariangela Melato ha voluto conoscermi dopo il mio primo film. Virna Lisi mi ha detto: “Sei l’unico regista italiano che dirige gli attori come Patrice Chéreau”. Le ho offerto una parte in “Mine vaganti” poi però ho scelto al suo posto Ilaria Occhini. Si è dispiaciuta, anche se non mi ha mai detto niente. Monica Vitti, quando ho ricevuto il Globo d’Oro per “Il bagno turco”, mi ha detto “lei farà dei film bellissimi, lo sa?” Chissà magari un indomani riusciremo finalmente a lavorare insieme”.
L’incontro, moderato dalla giornalista Floriana Tolve, è stato anche l’occasione per omaggiare il regista. L’assessore alla Cultura Oronzo Cilli ha consegnato a Ozpetek una targa per lo spettacolo teatrale, andato in scena lo scorso aprile al Teatro Curci di Barletta, “Magnifica Presenza” adattamento scenico di “Mine vaganti”. Un riconoscimento che celebra il grande contributo di Ozpetek al teatro, oltre che al grande schermo.
Targa celebrativa, consegnata dal sindaco Cosimo Cannito, anche per la Multisala Paolillo che festeggia 110 anni di storia.