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Barletta, le precisazioni del sindaco Cannito sulla gestione del verde pubblico

"Non si possono addebitare all’Amministrazione in carica le responsabilità della situazione attuale"

Si pubblica di seguito un intervento del Sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, in merito alla locale situazione del verde pubblico.

“La situazione del verde pubblico nella nostra città è nota a tutti! Da quasi mezzo secolo è mancata la cultura del verde e oggi stiamo pagando (e pagheremo ancora) gli errori di una pianificazione in materia mai compiuta. Sia chiaro che non si possono addebitare all’Amministrazione in carica le responsabilità della situazione attuale. In particolare:

· Non è colpa di questa Amministrazione se decenni addietro sono stati piantati, perché ottenuti a prezzi modici, pini e olmi in conche piccolissime disposte sul ciglio dei marciapiedi, successivamente dissestati dalle radici e per questo resi insicuri al passaggio pedonale. 

· Non è colpa di questa Amministrazione se per anni sono state consentite violente potature e capitozzature degli alberi anche in periodi sbagliati, infliggendo loro sofferenza e malattie oggi causa dell’instabilità.

· Non è colpa di questa Amministrazione se si dovranno abbattere gli ailanti in ossequio alla legge 230 dicembre 2017 (“Contenimento alla diffusione delle specie arboree esotiche invasive”).

Alla luce di questi errori pianificatori (ripeto: iniziati 40-50 anni fa) questa Amministrazione ha inteso cambiare passo assumendo per la prima volta un agronomo a tempo indeterminato e ascoltando chi propone soluzioni idonee, come Legambiente. La cura del verde è una priorità del nostro mandato: sappiamo che gli alberi sono formidabili alleati nella lotta contro l’inquinamento, costituiscono una fonte fondamentale di ossigeno e il loro abbattimento infligge un danno alla bellezza del paesaggio e alla biodiversità.

Sul tema del verde pubblico, in questi giorni pur di attaccare l’Amministrazione comunale, si solleva l’ennesimo polverone con accuse infondate e fantasiose.

In particolare, nessun assessore o funzionario ha dato il permesso alla impresa Cascina, per conto di Ferrotramviaria S.p.A., di cementificare il marciapiedi di via Vittorio Veneto e strangolare gli olmi. In proposito vigileremo, come viene richiesto, anche di notte e nei giorni festivi sulle iniziative future.

Inoltre sono stato accusato di essere il responsabile dell‘abbattimento del pino di via Vittorio Veneto, dimenticando volutamente e strumentalmente che quella è stata la decisione assunta da un giudice nonostante la nostra contrarietà. Le sentenze in uno stato democratico vanno rispettate o no?

Circa l’abbattimento dei 15 olmi ammalatisi per le ragioni summenzionate occorre riconoscere che quando diventano pericolosi per la pubblica incolumità bisogna intervenire, analogamente a quando necessita abbatterli per la realizzazione di infrastrutture di pubblica utilità, prevedendo tuttavia un adeguato controvalore. È il caso, quest’ultimo, dei 49 olmi (tra l’altro in precarie condizioni di salute) rimossi in via Vittorio Veneto, per i quali è prevista a compensazione la messa a dimora di 140 essenze, vedasi la recentissima delibera n. 185 della Giunta comunale.

In merito alla caduta degli alberi o di parti di essi faccio notare che esiste un fenomeno denominato Summer branch drop che comporta il cedimento improvviso dei rami principali dell’albero e si verifica durante i periodi più caldi dell’anno. Le cause sono oggetto di studi scientifici, tra gli altri quelli dell’agronomo Francesco Ferrini dell’Università di Pisa.

In definitiva sappiamo benissimo che c’è ancora tantissimo da fare e che dobbiamo essere più efficaci nella gestione del verde pubblico. L’ Amministrazione è impegnata nel ricercare soluzioni per tutelare e promuovere la cura del patrimonio arboreo della città in ossequio al principale riferimento normativo per il verde urbano, la Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, che ci impone di incrementare a 32 mq per abitante lo spazio verde (a Barletta è appena di 9 mq per abitante) e intendiamo farlo in una ottica di pianificazione tecnico/scientifica per evitare gli errori del passato, anche con la istituzione del Catasto del verde. Coerentemente abbiamo incrementato il fondo dedicato di 327.000 € in più all’anno, nella logica della manutenzione del verde intesa non come un “costo”, bensì come un diritto da garantire, invitando Bar.S.A. S.p.A. ad esternalizzare manutenzione e cura del verde in presenza di particolari necessità. La città non deve subire la vista di un verde indecoroso.

Per concludere, a titolo molto, molto esemplificativo comunico la partecipazione del Comune a bandi pubblici di finanziamento del PSR (Piano di Sviluppo Rurale, progetto di riforestazione) e al progetto “Alberi per il Futuro”, con l’obiettivo di sostituire gli olmi abbattuti in via Vitrani. A giorni atteso il progetto di miglioramento delle alberature di viale Regina Elena”.

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