Barletta ribadisce il suo inscindibile legame con la Memoria in occasione dell’80° anniversario della Resistenza, civile e militare, all’occupazione nazista della città.
Oggi, puntuale, il ricordo delle vittime della rappresaglia tedesca del 1943 e di quanti combatterono, sino al sacrificio della vita, per i valori di democrazia, libertà e pace. Uno slancio simboleggiato dalle medaglie al Merito Civile e al Valor Militare conferite alla città.
Il programma dell’Amministrazione comunale, promosso a cura dell’Archivio della Resistenza e della Memoria e del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale (SULPL), si è aperto presso il rivellino del Castello, con gli onori ai soldati caduti nel Settembre 1943 e la deposizione di corone. Un momento, questo, caratterizzato dalle note del Silenzio intonato dal trombettiere, con il picchetto militare dell’82° Reggimento Fanteria “Torino” schierato sull’attenti.
Dal maniero, il corteo delle Autorità, tra cui il Prefetto Rossana Riflesso, il Questore Roberto Pellicone e il Sindaco di Barletta Cosimo Cannito, con i gonfaloni dei Comuni del territorio e i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma, è poi sfilato verso il centro città per il rito religioso, officiato nella basilica del Santo Sepolcro dal parroco Don Mauro Dibenedetto. Tappa conclusiva in piazza Monumento per rinnovare l’omaggio istituzionale ai caduti di tutte le guerre e al bassorilievo in memoria dei vigili urbani e delle vittime dell’eccidio nazista.
Così il Sindaco di Barletta, Cosimo Cannito: “Commemorare il 12 Settembre, assicurare attualità agli eventi che coinvolsero Barletta è un momento cardine della storia cittadina e nazionale che non deve conoscere oblio. Quel sacrificio di militari e civili mai si configurerà come una fredda celebrazione, costituendo il doveroso richiamo al rispetto di valori democratici irrinunciabili pagati al prezzo di atrocità e prevaricazioni. È un obbligo istituzionale quello di mantenere sempre alta l’attenzione su temi che tutti, e particolarmente le giovani generazioni, devono conoscere ed approfondire, affinché con l’esercizio della Memoria siano tramandati i più sani princìpi che hanno determinato la rinascita e lo sviluppo sociale del Paese dopo il dramma collettivo del secondo conflitto mondiale”.