Il Barletta, da una settimana abbondante, è interamente nelle mani di Marco Arturo Romano. L’imprenditore ciociaro, già in società con il 60%, ha rilevato le restanti quote finora in mano alla famiglia Dimiccoli. L’ex Presidente della Viterbese diventa quindi l’unico proprietario del club biancorosso.
In conferenza stampa, Romano ha spiegato tutti gli aspetti legati a questo passaggio ufficiale di mano:
“Ringrazio la famiglia Dimiccoli per la massima disponibilità. Era una fase iniziale per capire la situazione debitoria della società e devo dire che sono stati di parola. La società è sana, con l’Iva che è stata rateizzata. I passaggi societari sono sempre graduali. Permettetemi di valutare le persone, anche chi faceva parte della vecchia società. Verranno inseguite nuove figura nell’organigramma. Il calcio può essere inteso solo come azienda, non si può essere sprovveduti. Creare un progetto proiettato su più anni. Siamo partiti forte contro ogni previsione, nessuno si aspettava così bene. Stiamo già allargando gli orizzonti a un eventuale promozione ancora lontana. Guardiamo al futuro tenendo i piedi per terra”.
Sui dettagli dell’operazione e sul problema stadio “Puttilli”: “L’operazione l’abbiamo accelerata, era programmata più in là. Abbiamo ritenuto di farlo per altre situazioni. Il Barletta è un cantiere aperto dal punto di vista aziendale. Ci saranno grosse novità in futuro, me lo sono preso come anno di transizione. Ci sono delle criticità che vanno risolte, andremo nella direzione della serietà e della programmazione. Gli aspetti fondamentali sono quelli di una cessione con la massima serietà. Mario Dimiccoli ci teneva molto a questi colori ma aveva capito che era il momento di farsi da parte. Il sindaco mi aveva prospettato la possibilità di gestire lo stadio in estate. Nella gestione condivisa ci sono sempre delle problematiche. Giocare due partite in un giorno non è bello per il terreno di gioco. Per una questione tecnica è da prendere in considerazione questo punto”.
Su obiettivi, squadra e strutture carenti in città: “L’obiettivo? Quello che pensiamo tutti. Ci sono una serie di fattori che devono incastrarsi per far sì che questa squadra torni nel professionismo. Prima di tutto vinciamo questo campionato, poi vedremo. Il gruppo dovrà essere lo stesso, bisognerà inserire altri cinque o sei giocatori di spessore l’anno prossimo. Strambelli? Ci sono andato a mangiare insieme a Bari, resterà qui. Centro sportivo? Le strutture sono molto importanti, per me è la prima volta che parto da una categoria come l’Eccellenza. Per pensare in grande bisogna tenere conto di queste cose anche se a barletta c’è da dire che ci sono pochissime strutture che possono offrirci questo servizio. Sicuramente nel Puttilli c’è una zona utilizzabile, vedremo un po’ nella prossima stagione”.