Alla Multisala Paolillo proiezioni in lingua originale, con sottotitoli in italiano, di pellicole di eccelsi registi come Bertolucci e Truffaut. Film datati, ma eterni nel panorama artistico internazionale, potranno essere visionati e ammirati dal pubblico nei prossimi giorni.
Si parte martedì 6 e mercoledì 7 febbraio con “The Dreamers”, struggente ritratto di giovinezza cinefila nella Parigi sessantottina, firmato da Bernardo Bertolucci. Uscito nel 2003, il pluripremiato film torna sul grande schermo in una nuova versione restaurata dalla Cineteca di Bologna in 4K a partire dal negativo originale. Il lavoro è indirizzato ai ragazzi che in quel periodo storico non c’erano. “Ho immaginato il corpo a corpo – diceva Bertolucci – di tre ventenni di oggi, Eva Green, Louis Garrel e Michael Pitti, con tre ventenni del ’68, Isabelle, Theo e Matthew. Ben presto, com’era fisiologico, mi sono accorto che anch’io, come i miei tre personaggi, mi stavo confrontando con il ’68: la macchina da presa era diventata una macchina del tempo e mi aveva imprigionato”. Il film è un adattamento dell’omonimo romanzo di Gilbert Adair.
Martedì 13 e mercoledì 14 febbraio, invece, sarà la volta de “La signora della porta accanto”, penultimo capolavoro di Francois Truffaut, (1981), restaurato in 4K da MK2 presso il laboratorio Hiventy, con il sostegno di CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée e ARTE France e supervisionato dalla direttrice della fotografia Caroline Champetier AFC. Truffaut, uno dei più amati cineasti, scomparso prematuramente a 52 anni nel 1984, nella sua opera si interroga a lungo sull’amore: libero, perduto, folle, (extra) coniugale, non corrisposto, anticonvenzionale, in trappola o in fuga.
La frase posta alla fine del film “Né con te, né senza di te” sigilla e suggella l’essenza della storia, l’impossibilità di fuggire dai fantasmi della passione del passato, della spirale (auto)distruttiva in cui i due protagonisti e amanti, Fanny Ardant (Mathilde) e Gerard Depardieu (Bernard), sono al tempo stesso vittima e carnefice.
Mathilde ritroverà sette anni dopo, come vicino di casa, l’uomo che aveva amato fin quasi a soccombere. La passione si trasformerà in tragedia. Perfette le musiche di Georges Delerue, eccezionale l’operato del direttore della fotografia William Lubtchansk. Numerosi i riconoscimenti e le nomination per la pellicola di Truffaut, straordinario protagonista della corrente cinematografica denominata “nouvelle vague”.