Le riflessioni pubblicate da “Barletta Ricettiva” sui risultati del movimento turistico in città e nel territorio provinciale invitano ad aprire un più che costruttivo dibattito. L’esperienza vissuta con l’agenzia del Patto territoriale nord barese ofantino “Puglia Imperiale” aveva abituato tutti gli attori di settore, Associazioni comprese, ad interagire superando campanilismi e guerriglie comunali di cui, purtroppo e conclusa quella parentesi, scontiamo le scelte.
Manca infatti una unitaria “cabina di regia” che, sfuggendo al precariato ed alla visione paesana, offra al panorama nazionale ed internazionale quel cartellone unitario e complessivo di offerta nella visitabilità dei luoghi e nella permanenza dei visitatori almeno per un paio di notti.
E veniamo a Canne della Battaglia dove chi scrive, a nome di coloro che davvero vivono il sito archeologico (e le aree circostanti) in prima persona rispetto a coloro i quali se ne occupano “per sentito dire”, si deve quotidianamente confrontare con i paradossi e le criticità. Chi arriva in visita ad Antiquarium e Cittadella deve consumare i pasti frugalmente sul posto o spingersi fino a Canosa senza fare ritorno a Barletta: il che induce i ristoratori nostrani a sottovalutarne l’attrattività e quindi snobbare quei potenziali clienti…Ci vogliamo pensare?
Nino Vinella
Comitato italiano pro Canne della Battaglia ODV
Archeoclub d’Italia APS Sede storica di Canne della Battaglia Barletta