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Bisceglie, manufatti abusivi su aree demaniali: sequestrata struttura balneare

Il sequestro riguarda un’area costiera di circa 10.000 mq in parte sul demanio marittimo ed in parte su proprietà privata

Personale militare del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria
di porto di Barletta, su disposizione della Procura di Trani, ha provveduto ad eseguire
l’ordine di esecuzione di misura cautelare reale riguardante il sequestro di una nota
struttura turistica balneare del litorale Biscegliese, consistente in un’area costiera di circa 10.000 mq in parte sul demanio marittimo ed in parte su proprietà privata.

L’ordine di esecuzione della misura cautelare disposto dal GIP del Tribunale di Trani su
richiesta della Procura, è stato emesso in ordine ad una lunga e complessa indagine svolta dalla Guardia Costiera di Barletta riguardo la legittimità di alcune concessioni demaniali marittime presenti sulla costa della città di Bisceglie.

In particolare, nel mese di agosto 2023, fu posta sotto sequestro penale un’area demaniale
marittima all’interno della quale era presente un’attività di solarium, localizzata nella
struttura turistico balneare ove erano stati riscontrati nuovi manufatti suddivisi in quattro
livelli distinti e adiacenti tra loro ed una vasta area adibita alla ristorazione a ridosso del
mare. Le indagini hanno riscontrato la realizzazione di diversi manufatti, scale in muratura, costruzioni di muri, tettoie tra cui la realizzazione di otto ambienti di superficie variabile composto ciascuno da camera multifunzionale con finiture ed impianti a carattere residenziale dotate di bagno e terrazzino esclusivo ben arredati. Inoltre è stata riscontrata la realizzazione di aree di parcheggio e modifiche prospettiche dei manufatti destinati ai servizi di attività commerciale, realizzazioni di verande con copertura ed infissi perimetrali, scale di accesso ai piazzali oltre ad ampliamenti di vari locali, il tutto in assenza di titoli edilizi, demaniali e paesaggistici.

L’attività di indagine ha avuto modo di accertare la commissioni di diversi reati,
dall’occupazione ed innovazione su area demaniale marittima, al reato di falsità ideologica
commessa dal privato in atto pubblico, in violazione delle norme sulla tutela paesaggistica
e gravi violazioni delle normative edilizie.

Sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Trani i legali rappresentanti della società
titolare della proprietà, il direttore dei lavori e i progettisti.

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