Negli ultimi tempi continuano a susseguirsi le segnalazioni dei cittadini che preoccupati denunciano la presenza del “branco di cani randagi zona 167“, come ormai viene identificato il gruppo di cani che si aggira in quella zona.
Si tratta di un branco formato all’incirca da dieci cani di media e grande taglia che spesso è stato visto bazzicare e rovistare tra i rifiuti nella periferia della città. La maggior parte degli avvistamenti è avvenuta in via Paolo Ricci e in viale Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due strade al confine con le campagne.
Per molti la soluzione è facile e sotto gli occhi di tutti: catturare le bestie e portarle al canile. E poi, cosa accade? Qual è il destino che spetta a questi cani? Purtroppo, non sono in molti a domandarselo. Noi abbiamo chiesto alcuni retroscena e una possibile soluzione a Carmen Prinari e a Rosa Fergola, due volontarie del canile di Barletta, che ci hanno spiegato la psicologia dei randagi del branco, dove abitualmente vivono e perché si spingono in città.
Il canile resta un non-luogo per i più, abbiamo quindi scelto di trascorrere un pomeriggio nella struttura per cercare di spiegare cosa vuol dire vivere tra le gabbie, dove a Barletta trovano dimora più di 250 cani.