Nel pomeriggio di domenica 23 aprile, un corpo in avanzato stato di decomposizione è stato rinvenuto tra gli scogli di Porto Canale. Un gruppo di giovani che si trovava sul posto per una passeggiata ha allertato le Forze dell’Ordine della macabra scoperta. Gli inquirenti hanno subito avviato le indagini con lo scopo di dare un’identità al corpo e accertare le cause del decesso. Le condizioni del cadavere e le modalità del ritrovamento hanno reso indispensabile un esame autoptico, non solo per stabilire le cause del decesso, ma anche per fare i rilievi necessari a scoprire chi fosse l’uomo.
La salma è stata poi trasportata nell’obitorio di Barletta, dove nei giorni scorsi è stata eseguita l’autopsia. Solo oggi sono state diffuse le prime sommarie informazioni. Secondo i primi esami, infatti, il corpo rinvenuto apparteneva a un individuo di sesso maschile, di carnagione chiara, alto circa un metro e settanta, tra i 20 e i 40 anni la cui provenienza è ancora sconosciuta. Il decesso sarebbe avvenuto al massimo due mesi fa e le cause non sono ancora state confermate.
Al momento del rinvenimento, l’uomo presentava un foro sul cranio, ascrivibile a un colpo d’arma da fuoco o all’urto contro un corpo contundente. Ipotesi diverse tra loro che hanno aperto una serie di scenari possibili sulle cause della morte, nessuno di questi però ancora confermato. Nel caso si trattasse di un colpo d’arma da fuoco, infatti, data la posizione del foro, tutto condurrebbe a un omicidio. Diversamente, ci sarebbero ancora molte domande irrisolte, tra cui la possibilità che si tratti di morte accidentale.
Nell’attesa che si concludano i test a corollario dell’autopsia, le cause della morte restano avvolte nel mistero.