La scorsa settimana, presso l’Aula Consiliare del comune di Canosa di Puglia, alla presenza dei massimi rappresentanti provinciali delle Forze dell’Ordine e delle autorità cittadine, il Sindaco di Canosa, Vito Malcangio, su delibera del Consiglio Comunale, ha conferito una propria benemerenza – prima volta nella storia della storica città ofanitna – per lo straordinario risultato ottenuto dalla Autorità Giudiziaria e dalla Polizia di Stato nel riaprire le indagini ed assicurare alla giustizia gli autori di quattro casi di cd. lupara bianca (omicidio e distruzione di cadavere) avvenuti tra il 2003 e il 2015.
Le fonti di prova raccolte dagli inquirenti, vagliate e riconosciute robuste dalla Corte di Assise del Tribunale di Trani, hanno portato il 26 gennaio 2024 all’emissione di una sentenza di condanna all’ergastolo e isolamento diurno per tutti e cinque gli imputati, dando così, di fatto, piena conferma al quadro accusatorio, con grande sforzo messo insieme dagli operatori di polizia coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia barese.
Il Questore della provincia di Barletta-Andria-Trani, Alfredo Fabbrocini, presente alla cerimonia, ha sottolineato la dedizione che gli investigatori hanno profuso per il raggiungimento di questo risultato, reso estremamente difficile dal lungo tempo trascorso e, nell’occasione, ha voluto personalmente ringraziarne le famiglie, senza il cui sostegno e vicinanza gli uomini della Polizia di Stato non avrebbero potuto raggiungere questo difficile traguardo.
«La sicurezza non è solo patrimonio delle Forze dell’Ordine, è di tutti, e si vince solo se si allarga il consenso nei confronti delle Istituzioni. Tanto è stato il tempo sottratto dagli operatori del Commissariato alle proprie famiglie, il mio grazie va anche a loro», ha dichiarato il Questore Fabbrocini, che ha precisato come questo risultato, conseguito in una realtà così complessa e difficile, costituisca un’importante vittoria della Stato nella sua battaglia quotidiana contro la criminalità.
“Non sono soltanto un atto simbolico, ma racchiudono la vicinanza e la riconoscenza della comunità nei confronti di tutti coloro i quali hanno operato in prima linea senza mai risparmiarsi, correndo numerosi rischi e difendendo i valori dello Stato e della Costituzione”. Così, il Sindaco ha voluto salutare, a nome della città e dell’Amministrazione Comunale, gli artefici della complessa attività investigativa che ha permesso di assicurare alla giustizia “i principali consessi criminali” operanti sul territorio canosino alle cui modalità criminali è stata attribuita l’aggravante del cd. metodo mafioso.
Gli encomi sono stato conferiti al Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Bari – Direzione Distrettuale Antimafia dott.ssa Luciana Silvestris, al Dirigente del Commissariato di Canosa Vice Questore della Polizia di Stato dr. Raffaele Fiantanese, al Sostituto Commissario della Polizia di Stato Matteo Serio, al Sovrintendente della Polizia di Stato Raffaele Sollazzo, all’Ispettore Matteo Marinaro, all’Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato Mauro Rosario Casamassima e all’Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato Roberto Antonio Guerrazzi operatori del predetto Commissariato che hanno, unitamente ai colleghi della Squadra Mobile di Bari, condotto le indagini.
Giova precisare che gli imputati non possono considerarsi colpevoli sino ad una sentenza di condanna definitiva.
