Direttore Antonio Sarcina

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Cervicalgia da smartphone

Quando si parla di cervicalgia ci si riferisce al dolore che si percepisce nella parte posteriore del collo, quella zona che corrisponde alla colonna cervicale (il primo tratto della colonna vertebrale) e che, in alcuni casi, può irradiarsi fino alle spalle, e in questo caso si parla di cevicobrachialgia. In queste situazioni il dolore deriva da problemi del sistema muscolo scheletrico (composto da ossa cioè le vertebre, i muscoli e ligamenti).

La funzione del collo è fondamentale per il nostro corpo, tiene la testa dritta, ma non è una struttura rigida, al contrario, è flessibile e questo comporta una elevata suscettibilità al logoramento per le continue sollecitazioni a cui è sottoposto, proprio per questo una postura scorretta va solo a peggiorare quello stress a cui il sistema muscolare è sottoposto con conseguente dolore e limitazione nei movimenti. La cervicalgia non si presenta solo con il sintomo dolore, ma anche con irrigidimento del collo e limitazione nei movimenti.

Negli ultimi anni è stato coniato il termine “cervicalgia da smartphone” per riferirsi specificatamente a quel dolore cervicale caratteristico dei giovani adolescenti, tra 11 e 17 anni, causato dalla postura errata per l’uso continuo dei cellulari. Utilizzare spesso lo smartphone ci porta ad assumere una postura per cui la testa è abbassata, o inclinata verso il basso, con conseguente allungamento dei muscoli e dei ligamenti della parte posteriore del collo; questo atteggiamento mantenuto per tante ore, per tanti giorni, porta anche i più giovani a soffrire di questa problematica.

Anche alcune tipologie di lavoratori, per es. autisti e persone che lavorano davanti al pc ne soffrono. Quindi il problema cervicalgia non solo interessa una grossa fetta di lavoratori, ma l’uso eccessivo degli smartphone sta accentuando questa problematica anche nei ragazzi. Più spesso la causa della cervicalgia è da attribuire ad un atteggiamento posturale scorretto ma bisogna considerare anche altre cause, tra cui le ernie cervicali.

La terapia farmacologica si basa sull’uso di farmaci antinfiammatori e miorilassanti il cui uso è limitato nel tempo, non sono terapie che si assumono in cronico; la vera terapia è rappresentata da esercizi di rinforzo muscolare che interessino testa, collo e spalle, esercizi posturali e di riallineamento della fisiologica curvatura della colonna cervicale ed esercizi di stretching.

Se la causa sono le ernie cervicali, in base alla situazione clinica e dopo gli specifici esami diagnostici, si può anche intervenire chirurgicamente per trattarle.

Con affetto

Dr.ssa Francesca Palmitessa

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