Giorni addietro, a seguito di una ricerca di studio atta a valutare gli impatti urbani e prospettive comunitarie di una pedonalizzazione delle strade, somministravo alla cittadinanza barlettana un questionario su un tema di rilevante interesse avente ad oggetto la tanto discussa chiusura di Corso Vittorio Emanuele, durante i week-end e i giorni festivi, (aggiornamento Ordinanza Dirigenziale 83630 del 31.10.2023).
Il questionario su base anonima, nel rispetto della privacy, ha ricevuto il gradimento di un bacino di cittadini, residenti, turisti o commercianti della zona, tutti distinti anche per fasce di età. Sulla base di questo campione abbastanza composito per età, si registra che il 71,1% dei partecipanti non solo conosceva il provvedimento ma aveva usufruito della pedonalizzazione e pertanto con cognizione di causa è in grado di poter esprimere un’opinione compiuta, che per il 95% circa, dimostra di non essere stato reso partecipe dall’amministrazione, per l’adozione del provvedimento e ben il 64,5% avrebbe preferito esserlo (beati i pochi fortunati). Ma tutto questo come mai? Perché la cittadinanza, ha dovuto “subire” un provvedimento che definirei incompleto che potrebbe portare suoi frutti e non essere solamente reazione mediatica?
Dall’analisi svolta e analizzata, sono riuscito a dimostrare che a fronte del 17% di coloro che non sono in grado di esprimere una propria opinione c’è il 45% del campione intervistato, il quale ritiene che la città di Barletta sia pronta ad avere una zona pedonalizzata, da ideare in maniera diversa, intensificando la realizzazione di parcheggi, l’utilizzo di bus navetta e di tutta la mobilità sostenibile (quindi un intero progetto volto a una valorizzazione del piano urbanistico) e strutturando al meglio l’arredo urbano, senza limitarsi all’utilizzo di fioriere spartane, piuttosto che transenne e new jersey.
Valorizzazione del centro, qualità ambientale, benessere dei cittadini… tre dei tanti fattori da considerare e che ho puntualmente analizzato nel sondaggio. Come mai le decisioni di palazzo non hanno per nulla previsto di interpellare la cittadinanza o condurre delle apposite analisi più approfondite di quella condotta dal sottoscritto?
Il provvedimento lo si può quindi considerare una Politica Pubblica di impatto? Sicuramente sì, ma al momento, per come è stata pensata, organizzata e realizzata a Barletta, non lo è di certo. Chissà come potrebbe cambiare, se solo si volesse prendere atto dell’analisi svolta, che gratuitamente si offre all’amministrazione come oggetto di valutazione, e chiedendo in maniera più ampia pareri alla cittadinanza, per far sì che sia un provvedimento di vero impatto…
Savio Rociola, Responsabile Italia Viva Giovani Puglia