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Comitato di quartiere zona 167: “Barletta non è Caivano, ma potrebbe diventarlo”

La nota a forma dei referenti del comitato di quartiere della zona 167 di Barletta, Raffaele Patella e Giuseppe Di Bari

«Ha suscitato davvero una ondata di sdegno l’episodio di violenza su due cuginette di Caivano, alle porte di Napoli, violentate da un gruppo di delinquenti in un posto della periferia chiamata “Parco Verde”, una delle zone più degradate, non solo dell’intera Campania, ma anche dell’intera Italia». Intervengono così i referenti del comitato di quartiere della zona 167 di Barletta, Raffaele Patella e Giuseppe Di Bari.
«Caivano sembra lontana da noi, ma in realtà è molto più vicina di quanto si possa immaginare. La zona periferica di ogni città è una potenziale Caivano. La nostra città non è esente da questo rischio potenziale, anzi un rischio che si fa sempre più reale. Come Comitato della zona 167 da vari anni stiamo sollecitando le istituzioni a porre in essere tutte quelle iniziative volte a contrastare molteplici fenomeni di devianza minorile e di delinquenza che sono in constante aumento nella periferia barlettana.
I furti d’auto si moltiplicano quotidianamente, i box dei condomini “visitati” continuamente da ladri senza scrupoli, atti vandalici ai danni dell’arredo urbano, uso e spaccio di sostanze stupefacenti come non si era mai visto prima e potremmo continuare. Tutto questo rappresenta ciò che a Caivano è avvenuto anni addietro e a cui non si è posto rimedio per tempo, anzi si è voluto chiudere gli occhi forse per un mix di collusioni, omertà e intimidazione. Barletta non è Caivano, non deve esserlo, così come il Parco dell’Umanità non è e non deve diventare il “Parco Verde” di Caivano. Siamo ancora in tempo e dobbiamo, come comunità cittadina, mettere in campo le energie migliori, fare ogni sforzo per scongiurare questo rischio impellente. Un ruolo importante, ma coraggioso a Caivano come qui a Barletta è demandato alle parrocchie che svolgono dal principio un lavoro encomiabile, sostituendosi spesso alle istituzioni e creando dei momenti di aggregazione di giovani sottraendoli alla strada.
Occorre creare un ambiente dove le famiglie possano sentirsi sicure di poter veder crescere i propri figli senza la costante ansia e preoccupazione delle insidie che possono manifestarsi nei percorsi verso le proprie abitazioni. Vogliamo cogliere l’occasione per rilanciare, da queste colonne, l’esortazione all’Amministrazione Comunale affinché sulla periferia di Barletta dia una “sterzata” rispetto al poco che ha proposto fino ad ora, dispieghi più risorse e ponga in essere un più efficace servizio si sorveglianza e presidio dell’intera zona 167, ad esempio attraverso il potenziamento del sistema di telecamere, così come aveva già annunciato, ma anche con presenza fisica di Polizia Locale. Barletta non è Caivano, ma dobbiamo impegnarci davvero tutti perché non lo diventi».
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