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Covid, la Regione Puglia aggiorna le regole per gli accessi nelle strutture sanitarie

L'accesso nelle strutture sanitarie per prestare assistenza ai propri cari è un diritto. In caso di violazioni, per ognuna delle province pugliesi è attivo un referente che raccoglierà le segnalazioni

Il Dipartimento Promozione della Salute della regione Puglia, con una nota datata 13 settembre scorso, ha aggiornato le modalità per l’accesso in sicurezza e per l’esecuzione dei test SARS-CoV-2 nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali.

Per evitare la trasmissione del virus, il Ministero della Salute nella circolare di aggiornamento delle misure di prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 (o Covid-19) raccomanda di seguire queste misure generali di prevenzione: indossare la mascherina (chirurgica o FFP2) se si entra in contatto con altre persone, igienizzare regolarmente le mani, evitare ambienti affollati, ospedali e RSA e in generale il contatto con persone anziane, fragili o immunodepresse. In presenza di sintomi restare a casa o contattare il medico se si è persona fragile, in caso di condizioni cliniche che peggiorano o di sintomi che restano dopo tre giorni.

È raccomandato alle persone che sono venute a contatto con casi positivi di porre attenzione all’eventuale comparsa di sintomi come febbre, tosse, mal di gola, stanchezza, nei giorni immediatamente successivi al contatto e di evitare la frequenza di persone fragili, immunodepresse e donne in gravidanza. Se si manifestano sintomi, sempre nei giorni immediatamente successivi al contatto, è raccomandata l’esecuzione di un test antigenico, anche autosomministrato, o molecolare per SARS-CoV-2.

Obbligo di indossare la mascherina

Hanno l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie le lavoratrici e i lavoratori, i pazienti, i visitatori e i caregiver di: strutture sanitarie, all’interno dei reparti che ospitano persone fragili, anziane o immunodepresse (specialmente se ad alta intensità di cura) e strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali (comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti e comunque le strutture residenziali).

Accesso per assistenza continuativa in strutture sanitarie, residenziali e socio-sanitarie

Sono consentiti accesso e permanenza dei caregiver e dei volontari, purché asintomatici, nelle strutture sanitarie, residenziali e socio-sanitarie, ospedaliere e territoriali, pubbliche e private accreditate. In particolare, l’accesso per prestare assistenza in via continuativa, anche notturna, con accesso libero è consentito per i minorenni, i pazienti non autosufficienti e in condizione di fragilità o in condizioni di fine vita e le donne ricoverate per parto, puerperio e complicanze della gravidanza

Esecuzione dei test SARS-CoV-2

L’esecuzione dei test è una misura circoscritta a particolari casi disciplinati in pronto soccorso, durante il ricovero in strutture sanitarie (prima di procedure chirurgiche o in caso di accesso al ricovero programmato in degenza ordinaria), il trasferimento tra reparti e nelle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie.

Segnalazioni di violazioni

L’accesso nelle strutture sanitarie per prestare assistenza ai propri cari è un diritto. Nello specifico, si tratta del diritto alla “continuità delle visite di familiari e visitatori, con cadenza giornaliera, consentendo loro anche di prestare assistenza quotidiana nel caso in cui la persona ospitata non sia autosufficiente”. Lo ha ribadito una circolare ministeriale sul finire dell’emergenza covid lo scorso anno.

In caso di violazioni, per ognuna delle province pugliesi è attivo un referente che raccoglierà le segnalazioni di eventuali dinieghi da parte dei responsabili delle strutture che ostacoleranno l’applicazione della legge e quindi negheranno il diritto alla visita.

I cittadini possono inviare le proprie segnalazioni all’indirizzo mail ospedaliapertipuglia@gmail.com  con una breve descrizione dei fatti denunciati, indicando il nome della struttura e il reparto. Le segnalazioni saranno smistate all’Asl di riferimento, incaricata di intervenire e risolvere la singola situazione.

 

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