Durante l’ultimo Consiglio Comunale abbiamo ascoltato frasi inaccettabili da parte dell’assessore alla cultura Oronzo Cilli, il quale ha pensato bene di esplicitare alcuni pregiudizi che da tempo trovano applicazione nella sua gestione culturale ma che mai prima aveva avuto l’ardire di pronunciare pubblicamente nella massima assise cittadina.
Alla luce di quanto accaduto, e alla luce delle mancate pubbliche scuse che avevamo richiesto, riteniamo che lo stesso non possa più ricoprire un ruolo tanto centrale nella macchina politico-amministrativa della nostra città.
Chiediamo al Sindaco di intervenire e rimuovere dal proprio incarico chi non intende riconoscere il valore e le potenzialità di decine di operatori artistico culturali della Città della Disfida, che tanto contribuiscono ad accrescere la notorietà ed il prestigio del nostro territorio ma che, negli ultimi 5 anni di gestione culturale da parte di Oronzo Cilli, hanno richiesto, a più riprese, condizioni lavorative eque e dignitose senza ricevere le giuste risposte.
Noi che mai abbiamo fatto battaglie strumentali, noi che mai abbiamo proposto di tagliare un solo euro alla cultura, noi che chiediamo da anni di applicare regolamenti comunali che offrirebbero trasparenza ed equità alla cultura cittadina, noi che nelle sedi deputate abbiamo sempre chiesto confronti con il massimo rispetto delle persone e dei ruoli istituzionali, oggi, abbiamo più di chiunque altro la possibilità di affermare che il tempo delle attese di un cambio di passo è ormai scaduto.
È scaduto il tempo delle risposte mai arrivate, è scaduto il tempo degli impegni non mantenuti, è scaduto il tempo per ripristinare il confronto che sempre ci è stato negato, causando danni che potrebbero incidere negli anni a venire.
La nostra idea di cultura non può prescindere da un riconoscimento pieno delle potenzialità e delle professionalità del nostro territorio. In questo risiede il riscatto per le nuove generazioni e per un’intera comunità, oltre che la convinzione che la cultura non debba essere confusa con il business dei grandi eventi che arricchiscono pochi e, da soli, sono insufficienti a creare lavoro e crescita sociale.
Barletta ha decine di professionalità sottovalutate nella propria città che, non a caso, trovano fortuna in giro per l’Italia e per il mondo.
Quando lo capirà il Sindaco Cannito? Quando un Sindaco, che dice di essere vicino ai bisogni del popolo, si ricorderà che la cultura deve servire innanzitutto ad emancipare le fasce più deboli della popolazione, che invece sono puntualmente tagliate fuori da eventi con biglietti troppo costosi?
Davvero vogliamo barattare una funzione così importante per qualche like e per qualche diretta sui social da parte di personaggi che, per loro stessa ammissione, godono del proprio successo “senza saper fare assolutamente niente”?
A questi interrogativi pretendiamo delle risposte chiare e immediate.
Vorremmo credere che la metamorfosi di Cannito non si sia totalmente realizzata appiattendosi sulle posizioni politiche e gestionali del partito dell’ex ministro della cultura Sangiuliano. O almeno vorremmo sperarlo, come lo sperano migliaia di persone che guardano con grande preoccupazione a quello che negli ultimi anni sta accadendo nel Palazzo di Città e, di riflesso, in tutta la città.
Coalizione Civica Barletta