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Debiti fuori bilancio, Comitato zona 167: “Anno nuovo, record di indignazione”

"Barletta merita di più. Non si vive di inaugurazioni e post sui social", denunciano i referenti del Comitatao, Dibari e Patella

Il 15 gennaio a torna sul palco il solito spettacolo: il Consiglio Comunale. Ma qui di teatrale c’è solo la tragicommedia quotidiana di una città che affonda tra debiti, buche e proclami vuoti. Il Grafico dell’Indignazione è ormai una bandiera: 52% di cittadini esasperati. E come biasimarli difronte al dato impietoso che emerge dalla “diapositiva” del capolavoro dell’incapacità?

Se ci fosse un premio per la gestione approssimativa, Barletta lo vincerebbe a mani basse. Il caso del parco giochi sul lungomare Mennea, con il risarcimento di 25.000 euro per una buca nascosta, è solo la punta dell’iceberg. E intanto i debiti fuori bilancio crescono come un’epidemia. Prevenzione? Controlli? Parole, evidentemente, troppo complicate per chi guida questa città, dove una facciata ripitturata viene fatta passare come un’opera straordinaria ed enfatizzata al massimo per coprire, evidentemente, tutto ciò che, seppur di ordinaria amministrazione, non si riesce a realizzare.

La litoranea di Ponente è, infatti, il manifesto del degrado da anni oramai e con quello che si è speso fino ad ora in “rattoppi”, banalmente, si sarebbe potuta asfaltare senza alcun problema. Una strada che sembra uscita da un film post-apocalittico. Ma non è sola. L’intera rete viaria, seppur in fase di rattoppamento, è una sfida per automobilisti e pedoni, tra crateri e asfalto che si sgretola sotto i piedi. E le soluzioni? Assenti, come sempre.

A soli 60 chilometri di distanza, Bari discute strategie, affronta problemi e cerca soluzioni. Qui, invece, si inaugura l’ordinario con tanto di selfie e nastri da tagliare. La differenza è abissale: mentre Bari pianifica, Barletta celebra l’inefficienza e spera che il prossimo consiglio comunale possa essere “il giorno della marmotta”. Nessuno si aspetta piani concreti per affrontare il disastro urbano o risanare i conti. I cittadini lo sanno: il vero problema è che chi dovrebbe risolvere, preferisce ignorare restando “abbarbicato” al numero 17 (il numero minimo utile per tenere in piedi la maggioranza del consiglio comunale – che per molti porta anche male -), sperando che non sopraggiunga un mal di pancia qualunque.

Barletta merita di più. Non si vive di inaugurazioni e post sui social. Le buche non si tappano con i like, i debiti non si estinguono con le parole. Barletta è una città allo stremo, e i suoi cittadini meritano amministratori che abbiano il coraggio di affrontare la realtà. Associandoci agli imprenditori delle zone merceologiche di Via Foggia, Via Trani e Via Callano diciamo: “Basta scuse, basta proclami. È tempo di fatti, non più di promesse”.

 

Comitato di quartiere zona 167

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