«Attesa la necessità di provvedere alla provvisione degli organi statutari della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali (CDAL); – così scrive l’Arcivescovo mons. Leonardo D’Ascenzo nel decreto di nomina del Consiglio di presidenza della Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali con data del 18 giugno 2024, facendo riferimento ad atti e documenti relativi alla struttura giuridica della Consulta – visto il decreto del 31 maggio 2024 con il quale sono stati nominati i rappresentanti delle Associazioni laicali che afferiscono alla predetta Consulta; visto l’esito delle elezioni dei due membri che rappresentano la Consulta in seno al Consiglio Pastorale Diocesano effettuate il 27 aprile 2023; visto l’esito delle elezioni del Presidente, del Segretario e degli altri membri dei Consiglio di presidenza effettuate il 10 giugno u.s. (…) nominiamo il Consiglio di Presidenza della Consulta Diocesana delle Aggregazioni laicali».
Esso risulta così composto:
- Nicola ULISSE, Presidente
- Antonella LOFFREDO, Segretaria
- Maria BISCEGLIE, Membro del Consiglio di Presidenza
- Pierdomenico CARONE, Membro del Consiglio di Presidenza
- Gaetano DELL’AQUILA, Membro del Consiglio di Presidenza
- Barbara GENTILE, Membro del Consiglio di Presidenza
- Franco MASTROGIACOMO, Membro del Consiglio di Presidenza
Il CDAL è composto da 31 organismi tra associazioni, movimenti e gruppi, i cui componenti/soci sono tutti fedeli laici, cioè non ministri ordinati. Nella chiesa la componente dei fedeli laici è quella porzione del Popolo di Dio più numerosa rispetto alla componente dei fedeli che sono i ministri ordinati e i consacrati. Tutti sono accomunati dell’unico e medesimo “battesimo”.
Per una maggiore comprensione si riportano le seguenti voci del Catechismo della Chiesa Cattolica:
871 « I fedeli sono coloro che, essendo stati incorporati a Cristo mediante il Battesimo, sono costituiti popolo di Dio e perciò, resi partecipi nel modo loro proprio della funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, sono chiamati ad attuare, secondo la condizione propria di ciascuno, la missione che Dio ha affidato alla Chiesa da compiere nel mondo ».
872 « Fra tutti i fedeli, in forza della loro rigenerazione in Cristo, sussiste una vera uguaglianza nella dignità e nell’agire, e per tale uguaglianza tutti cooperano all’edificazione del corpo di Cristo, secondo la condizione e i compiti propri di ciascuno ».
873 Le differenze stesse che il Signore ha voluto stabilire fra le membra del suo corpo sono in funzione della sua unità e della sua missione. Infatti « c’è nella Chiesa diversità di ministeri, ma unità di missione. Gli Apostoli e i loro successori hanno avuto da Cristo l’ufficio di insegnare, santificare, reggere in suo nome e con la sua autorità. Ma i laici, resi partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, nella missione di tutto il popolo di Dio assolvono compiti propri nella Chiesa e nel mondo ». Infine dai ministri sacri e dai laici « provengono fedeli i quali, con la professione dei consigli evangelici […], in modo speciale sono consacrati a Dio e danno incremento alla missione salvifica della Chiesa ».