La melanina è il pigmento brunastro responsabile del colore della pelle, dei capelli e dell’iride degli occhi ed è prodotta dai melanociti. La maggior parte delle persone ha un numero simile di melanociti, ma le diverse tonalità cromatiche della pelle umana sono dovute alla quantità di melanina prodotta piuttosto che al numero di melanociti. La produzione di melanina viene stimolata dall’esposizione solare (luce a raggi ultravioletti) e da alcuni processi patologici.
Le alterazioni della pigmentazione si distinguono in ipopigmentazioni (diminuzione della produzione di melanina), depigmentazioni (assenza di colorazione) o iperpigmentazioni (aumento della colorazione). Le aree coinvolte possono essere focalizzate o diffuse. Il melasma (o cloasma) è costituito da macchie di iperpigmentazione marroni scuro, spesso simmetriche e con bordi irregolari, e appaiono su volto (sulla fronte, sulle tempie, sulle guance, sul labbro superiore cutaneo o sul naso). Si presenta soprattutto nelle donne in gravidanza (melasma gravidico) e in donne che assumono contraccettivi orali. Nel 10% dei casi compare in donne non gravide e negli uomini di fototipo scuro; in generale nei soggetti di fototipo scuro il melasma compare più di frequente e dura più a lungo. Nel sesso femminile il melasma si attenua lentamente, ma non completamente dopo il parto o alla sospensione della terapia ormonale, negli uomini raramente si attenua. La causa principale è la fotoesposizone (con conseguente iperproduzione di melanina), tra i fattori aggravanti troviamo le malattie autoimmuni tiroidee e l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti.
I soggetti con questo tipo di macchie devono assolutamente utilizzare protezioni solari con fattore di protezione superiore a 30, non solo durante la stagione estiva, ma per tutto l’anno e indossare indumenti protettivi (cappelli , visiere) ed evitare l’esposizione diretta al sole. Il trattamento si avvale di terapia topica. Un altro esempio di iperpigmentazione cutanea sono le lentiggini, che si presentano come piccole macule piatte, dal marrone al color camoscio chiaro, di forma ovalare. Sono comunemente causate dall’esposizione cronica al sole (lentiggini solari) e si verificano più frequentemente sul viso e sul dorso delle mani. Di solito si presentano durante l’età adulta e aumentano di numero con l’età. Le lentiggini rimangono un fattore di rischio indipendente di melanoma, anche se la progressione da lentiggini in melanoma non è stata dimostrata. Se le lentiggini sono causa di disagio estetico vengono trattate mediante crioterapia o laser. Al contrario, esistono invece condizioni nelle quali il pigmento della melanina non viene prodotto, o viene prodotto in quantità minore in alcune zone del corpo.
L’albinismo è una malattia genetica in cui i melanociti sono presenti ma non producono melanina. Esistono diverse forme di albinismo (in base al gene interessato) e diversi fenotipi, soggetti con cute bianca, capelli bianchi, occhi di colore blu grigio o soggetti con capelli rossastri, cute marrone, occhi dal blu al marrone o altri con cute e capelli solo lievemente ipopigmentati. Purtroppo questi pazienti sono ad alto rischio di ustioni solari e tumori della pelle; l’assenza di pigmento all’interno dell’iride causa una sensibilità e rifiuto alla luce. Questi soggetti devono evitare l’esposizione diretta alla luce solare, utilizzare occhiali da sole con filtro ultravioletto, indossare indumenti protettivi anti-solari con fattore di protezione UV, da 50 o più, e utilizzare schermi solari con un fattore di protezione solare ad ampio spettro quanto più alto possibile che protegga sia contro i raggi UVA che UVB.
La vitiligine è una malattia ereditaria o acquisita, in cui l’ipopigmentazione non è diffusa, ma focale. In questa situazione i melanociti sono assenti e alcuni pazienti presentano anticorpi antimelanina. Fino al 30% dei casi si riscontrano anche altri auto-anticorpi o endocrinopatie autoimmuni (malattia di Addison, diabete mellito, anemia perniciosa e disfunzione tiroidea). Tuttavia, la correlazione non è chiara e può essere casuale. L’associazione più forte è con l’ipertiroidismo (morbo di Graves) e l’ipotiroidismo (tiroidite di Hashimoto). Occasionalmente, la vitiligine si sviluppa dopo una lesione fisica diretta alla cute (p. es., a seguito di una scottatura solare). I pazienti possono associare l’insorgenza di vitiligine a uno stress emotivo. Le zone di ipopigmentazione o depigmentate si presentano con bordi ben demarcati a distribuzione simmetrica; interessa il volto (specialmente le zone periorifiziali), le dita, il dorso delle mani, le superfici flessorie dei polsi, gomiti, ginocchia, piatti tibiali, superficie dorsale delle caviglie, ascelle, regione inguinale, regione anogenitale, ombelico e capezzoli. Le conseguenze estetiche possono essere particolarmente gravi ed emotivamente devastanti nei soggetti di carnagione scura. I peli nelle aree di vitiligine sono generalmente bianchi. Anche in questa condizione le aree depigmentate sono sensibili alla luce, sono predisposte a gravi ustioni solari e devono essere adeguatamente protette.
La terapia può essere topica con corticosteroidi o con farmaci immunomodulanti. Che sia iper- o ipopigmentazione il messaggio fondamentale è di proteggere la nostra pelle perché è l’organo più esteso del nostro corpo, il mantello che protegge tutto quello che c’è sotto, il nostro miglior biglietto da visita.
Con affetto
Dr.ssa Francesca Palmitessa