“Una favola senza fine, diversa da tutte le altre favole, ma piena di cose belle ed emozionanti. Il “c’era una volta” viene sostituito dal “c’è sempre stato” ed è così che comincia la nostra favola.” Così scrivono gli ex alunni della 5L del 1980, in una lettera scritta in occasione del compleanno della loro prima maestra. Ma per spiegare questa favola bisogna fare qualche passo indietro.
Sono passati quasi 50 anni dal loro incontro, da quel primo fiocchetto blu annodato sotto il colletto bianco e da quel batticuore infantile che solo il primo giorno di scuola elementare può regalare.
Nel non troppo lontano 1975, presso la scuola San Domenico Savio, gli alunni della prima L si presentavano, incrociavano il loro sguardo e in qualche modo, anche le loro vite. Quei bambini all’epoca non lo sapevano, ma quello non era solo il loro primo giorno di scuola: lo era anche per la giovanissima maestra Grazia Catapano, allora ventenne, fresca di diploma magistrale, che iniziava la sua carriera proprio con quella scolaresca, che seguirà a malincuore per solo tre anni. Quel primo incontro fu un evento normalissimo, ma che ha acquistato magia con lo scorrere del tempo, impreziosito dal tocco di Re Mida che la nostalgia possiede.
Si sono susseguiti anni scolastici delicati, importanti, vissuti gomito a gomito, terminati velocemente: il tempo di un saluto e ognuno ormai era pronto per nuove avventure, nuovi intrecci.
La storia di questa classe però non termina nel 1980, riprende sorprendentemente lo scorso anno, nel 2023: dopo incontri fortuiti e grazie alla complicità dei social, infatti, il gruppo riesce finalmente a ricomporsi e ad organizzare una réunion a settembre. Passato e presente si sono ricongiunti e alcuni di loro, ormai trasferiti altrove, hanno colto l’occasione per rientrare a Barletta, chi da Milano, chi da Torino, chi da Livorno e addirittura chi da Lussemburgo: la forza del loro legame ha vinto la lontananza del tempo e dello spazio.
Non hanno però dimenticato la loro prima maestra, Grazia Catapano, che incredula ha accettato l’invito dei suoi ragazzi, desiderosi di rincontrarla. E così, gli alunni ormai cinquantenni hanno potuto riabbracciare quella figura-pilastro della loro vita, giurando di aver ritrovato gli stessi sguardi di 45 anni prima, a discapito del tempo beffardo.
Oggi, 20 gennaio, in questa storia dolce e delicata ricorre il compleanno proprio dell’amata insegnante, che festeggerà questo giorno con la consapevolezza nel cuore di aver arricchito l’esperienza scolastica e di vita dei suoi alunni, che per l’occasione le scrivono:
“C’è sempre stato un legame sottile che ci ha tenuti uniti per ben quarantacinque anni. Eravamo piccoli esordienti di una vita sociale che in quel tempo, anni Settanta, cominciava a fare i primi passi verso la modernità. Tanta era la povertà del popolo ma, nonostante tutto, si riusciva degnamente ad andare avanti. Per noi piccoli erano le prime esperienze scolastiche, le elementari, un mondo tutto nuovo da scoprire, con le sue regole da rispettare. Ci ritrovammo catapultati in una classe mista, maschietti e femminucce, e già da lì capimmo che sarebbe stato bellissimo. Cinque anni di insegnamenti utili per il nostro futuro. E oggi, dopo ben quarantacinque anni, siamo riusciti a riunirci. Siamo cresciuti, ognuno di noi ha messo su famiglia con annessi figli e nipoti. Ma gli occhi, quelli, sono rimasti gli stessi di allora. E tutto questo grazie alla nostra maestra, colei che dopo tanto tempo è ancora lì a darci consigli e a farci i complimenti per come siamo cresciuti: la nostra maestra Grazia Catapano. È stata una mamma per tutti, ci ha preso la mano e ci ha accompagnato verso la nostra crescita scolastica. Vorremmo scrivere fiumi di parole per lei, ma ne basta solo una per sintetizzare la persona che è stata: “Unica”. E oggi, in occasione del suo compleanno, vogliamo elogiarla per il lavoro svolto con professionalità e amore, in quegli anni della nostra infanzia. Se oggi ci siamo ritrovati è anche merito tuo, che sei riuscita ad insegnarci cos’è il rispetto, e di questo te ne saremo grati per tutta la vita. Grazie maestra!
Buon compleanno
dai tuoi ragazzi della scuola elementare!”
Bell articolo, ben strutturato. Molto interessante l interesse generato dalla narrativa, crescente dall inizio alla fine. Brava Myriam