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Elezioni europee, voto fuori sede per gli studenti pugliesi. Savio Rociola: “È un traguardo importantissimo”

Entro il 5 maggio il termine ultimo per la consegna al proprio Comune d’iscrizione elettorale della “domanda di ammissione al voto fuori sede”

“L’8 e il 9 giugno si avvicinano inesorabilmente, ma un’altra data è quella che molti ragazzi dovranno segnare sul loro calendario come importantissima scadenza, il 5 maggio”. Scrive in una nota Savio Rociola, Responsabile regionale politiche giovanili IV Puglia.

“Solo quest’anno, alle prossime elezioni europee, per la prima volta, tutti gli studenti lontani dalla propria residenza (temporaneamente domiciliati, per almeno 3 mesi, in un comune italiano situato in una Regione diversa da quella di residenza) potranno esprimere la loro democratica preferenza, senza dover rientrare nella loro Città e quindi sobbarcarsi viaggi costosi, o togliendo ore preziose allo studio. Ma come mai precedentemente ho menzionato il 5 maggio? L’alert per quel giorno, riguarda il termine ultimo per la consegna al proprio Comune d’iscrizione elettorale, della “domanda di ammissione al voto fuori sede”.

Questa è una vera conquista democratica! In quanto responsabile alle politiche giovanili di IV Puglia, invito tutti i comuni pugliesi a valorizzare la notizia, segnalando questa importante e imminente scadenza sui siti web del Comune e sui social per raggiungere quanti più studenti possibile. Quello di poter permettere il voto ai tanti giovani studenti fuorisede, è un traguardo importantissimo (anche se al momento valido solo per le Europee 2024), che si è raggiunto in Parlamento solo dopo qualche anno di pressing e battaglie. Il tutto però, come è stato deliberato, è pur sempre limitante, dato che questo primo esperimento è rivolto ai soli studenti e va ad escludere il resto della platea elettorale, tipo i tantissimi lavoratori fuorisede che, molto spesso, risultano astenuti involontari (numericamente sono quasi 5 milioni di cittadini con diritto al voto).

Per la prima volta i giovani studenti, che scelgono di continuare la propria formazione fuori dal comune di residenza, non hanno scuse! La loro democratica preferenza potrà essere espressa liberamente e potranno quindi esercitare il loro libero Diritto e dovere civico. Posso quindi dire traguardo raggiunto, ma solo parzialmente. Chissà se “l’esperimento” sarà positivo come si auspica, tanto da far valere in futuro questo diritto a chiunque!”

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