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Emoji Day, il linguaggio universale della gen Z

E voi, riuscireste a farne a meno?

Oggi 17 luglio si celebra la giornata mondiale delle emoji, quindi tutte quelle faccine che siamo soliti usare su Whatsapp e su tutti gli altri social. Sono l’evoluzione delle emoticon che venivano utilizzate almeno 30 anni fa per scrivere gli SMS ed erano composte da segni di punteggiatura, come ad esempio “:)” “=D” “XD” ”;)” “:/” e molte altre. Quelle che usiamo oggi sono molto più complesse e sono davvero vastissime, riescono ad esprimere ogni tipo di emozione.

Alcune curiosità

Nel 1999, Shigetaka Kurita, un designer che lavorava per la società di comunicazioni giapponese NTT DoCoMo, ha creato il primo set di 176 emoji. Queste erano immagini semplici di 12×12 pixel, progettate per essere utilizzate nel sistema di messaggistica mobile i-mode della compagnia. Kurita si è ispirato ai manga, ai caratteri cinesi e ai segnali stradali; che ora fanno parte di una collezione permanente al museo di arte moderna (MoMA) di New York.

L’origine giapponese delle emoji spiega anche il gran numero di icone relative alla propria cultura, eccone alcune:

 

Con il tempo, poi, le emoji si sono diffuse in tutto il mondo e si sono adattate un po’ a tutte le culture.

Alcuni intoppi

Con il tempo il set delle emoji presenti sono cambiate ovviamente, alcune si sono evolute, altre sono state create da zero e altre sono state eliminate definitivamente.

Tra quelle eliminate ricordiamo una pistola vera, sostituita con una pistola ad acqua; una siringa con del sangue che è stata sostituita con una siringa senza nulla.

Tra le modifiche apportate c’è, ad esempio, la possibilità di personalizzare le emoji con il colore della propria pelle, rendendole più inclusive

Alcune novità

Le emoji vengono costantemente aggiornate e sono state annunciate 7 nuove Emoji per il 2025: tra le proposte dal Consorzio Unicode troviamo: un viso con le borse sotto gli occhi, un’impronta digitale, un albero senza foglie, un ortaggio simile alla rapa, un’arpa, una pala e lo schizzo di colore.

Con gli anni queste figure sono diventate una componente fissa di ogni testo digitale che scriviamo, aiutano a esprimere meglio i sentimenti che proviamo, a volte sono cosi potenti da sostituire completamente le parole o semplicemente aiutano a evitare gli equivoci che possono crearsi nel momento in cui un testo può essere soggetto a interpretazione.

E voi, riuscireste a farne a meno?

Articolista di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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