L’endometriosi è una malattia cronica benigna che interessa l’apparato genitale femminile, causata dalla presenza anomala di cellule endometriali (normalmente presenti all’interno dell’utero) in sedi diverse dall’utero, più frequentemente ovaio e tube di Falloppio, meno frequentemente vagina, vulva, cervice, intestino, retto, vescica.
Spesso è asintomatica, talvolta invece i sintomi più frequenti sono dolore pelvico cronico ad andamento ciclico (soprattutto prima della mestruazione), dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) è caratteristico e ingravescente, mestruazioni dolorose (dismenorrea) e infertilità. A cui si aggiungono con minor frequenza dolore riferito alla defecazione e sintomi urinari. Colpisce soprattutto le donne tra i 25 e 35 anni, circa il 10-20% delle donne in età fertile e si stima che in Italia più di tre milioni di donne siano affette da endometriosi. È una patologia che interessa in toto il benessere della donna con effetti debilitanti sulla salute non solo fisica ma anche psicologica.
L’endometriosi è una malattia complessa le cui cause non sono del tutto chiare, si possono identificare dei fattori di rischio quali la familiarità di I grado, menarca precoce, menopausa tardiva, cicli mestruali più brevi (meno di 27 giorni) con mestruazioni abbondati e prolungate (più di 8 giorni) e dei fattori protettivi quali menarca tardivo, uso di terapia ormonale a basso dosaggio a lungo termine, nascite multiple, allattamento prolungato, attività fisica regolare. La diagnosi si effettua dopo visita ginecologica unitamente ad una raccolta minuziosa dei sintomi ed esami non invasivi quali ecografia e risonanza magnetica. La laparoscopia, metodo invasivo, è l’unica metodica che consente di diagnosticare con certezza l’entità e la gravità di questa patologia. Non esistono esami ematici specifici in grado di rilevare l’endometriosi. La terapia farmacologica si avvale dell’uso di farmaci antinfiammatori, contraccettivi estro-progestinici, terapie ormonali fino alla terapia chirurgica, indicata nei casi di malattia grave.
Ogni donna conosce il proprio corpo nella sua più profonda intimità, ogni donna è allenata a “cavalcare il drago” e proprio per questo capace di riconoscere i cambiamenti del proprio fisico…non ignoriamo quello che “ci viene detto”, i messaggi che il nostro corpo ci manda né tanto meno dobbiamo provare vergogna o paura nel raccontare ciò che “sentiamo”.
Con affetto
dr.ssa Francesca Palmitessa