C’è chi li ha conosciuti solo attraverso i racconti dei propri genitori e chi invece ha o ha avuto la fortuna di condividere la propria infanzia con loro. Chi ha ancora o ha avuto il privilegio di goderseli anche in età adulta: stiamo parlando dei nonni, muri maestri delle nostre famiglie e impalcatura sociale ed economica del nostro paese. Il 2 ottobre in Italia si celebra la Festa dei Nonni, ma siamo certi sarete tutti d’accordo nel dire che una giornata sola non basta per rendere onore all’immenso contributo dei nonni sulle nostre vite.
Il rapporto tra nonno e nipote è un tesoro prezioso che ognuno di noi custodisce gelosamente, e che, per quanto possa essere alla luce del sole, sfugge al controllo – ma anche alla profonda comprensione – persino dei genitori. Il progredire delle generazioni all’interno di una famiglia è una magia che si rinnova e che coinvolge tutti i protagonisti in continui cambi di ruolo. I figli che diventano genitori, i genitori che diventano nonni, in questo flusso di crescita e amore subentra l’impegno e spesso il sacrificio, per rendersi la vita un po’ meno pesante, a vicenda.
Molte coppie devono la possibilità di poter lavorare serenamente proprio alla disponibilità dei nonni, sapendo di poter delegare l’accudimento dei bambini piccoli alle migliori cure possibili. Al contrario, molti nonni pensionati rinunciano, più o meno frequentemente, a dedicare il proprio tempo allo svago per potersi prendere cura dei nipoti. I nonni hanno il potere magico dell’equilibrio, spogliati del peso eccessivo della responsabilità educativa e dalle pressioni che inevitabilmente gravano sui genitori e avvalendosi dell’esperienza, sanno bilanciare educazione e concessioni, con quella tenerezza che appartiene solo a loro, spesso sconosciuta persino ai figli.
In Italia poi, i nonni sono, per molti, anche una rete di sicurezza economica cui troppo spesso le coppie sono costrette ad aggrapparsi per non soccombere sotto il peso della precarietà, dei salari inadeguati e del costo della vita. I nostri pensionati garantiscono per le nuove generazioni e finanziano di tasca propria quando possono. Sono il welfare che non abbiamo, ma anche quello che tutti meriteremmo. Sono pasti caldi preparati con amore, qualche merenda più golosa e confidenze in cucina.
In altri casi invece in nostri anziani sono vittime di un sistema che li mette in difficoltà, di pensioni insufficienti, di una vita impegnativa ed è tutta la famiglia allora a rimboccarsi le maniche e a fare il possibile, spesso con tanti sforzi, per permettergli una vita dignitosa e non farglielo pesare.
I nonni sono la memoria storica di una famiglia e la forma più pura di amore, protagonisti indiscussi, quando sono presenti, della nostra educazione emotiva. I nonni compensano le assenze dei figli, mitigano i conflitti, accolgono e nella maggior parte dei casi non giudicano.
La Festa dei Nonni è una festa nazionale ufficiale, distinta dalla Giornata Mondiale degli Anziani che cade a luglio, ed è stata riconosciuta da una legge del 2005. Cade il 2 ottobre perché fatta coincidere con la giornata dedicata agli angeli custodi secondo la religione cattolica. Un’associazione tutt’altro che esagerata, perché nessuno sa prendersi cura di una famiglia quanto i nonni: che siano vicini o lontani, che siano ancora con noi o che ci guidino da quel posto speciale dove sicuramente vanno i nonni quando sono costretti a lasciarci, loro sanno come essere presenti, come tendere una mano, e soprattutto sanno insegnarci come farlo senza mai chiedere in cambio niente di più che affetto… e a volte neanche quello.
