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Festambiente: il confronto col sindaco sul verde urbano

Barletta apre il Festival, seguita poi da Martina Franca, Polignano a Mare, Castellana Marina e San Pietro in Bevagna

Grande l’onore di Barletta, che è stata scelta come prima tappa per la seconda edizione di Festambiente Puglia, un Festival itinerante organizzato da Legambiente.

Tra le future città ospitanti figurano anche Martina Franca, Polignano a Mare, Castellana Marina e San Pietro in Bevagna.

La manifestazione si sviluppa in ogni città con un incontro su un argomento preciso nel più largo tema ecologico, seguito da una rispettiva parte ludica rappresentata da un concerto.

Dunque, a Barletta si sono tenuti due eventi, nel dettaglio: un incontro sul verde urbano venerdì 16 giugno e un concerto ieri, sabato 17 giugno, tenuto da Chiara Civello.

Alla riunione erano presenti Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente Onlus, Laura Brambilla, responsabile degli uffici nazionali di Milano Legambiente Onlus, Alfredo De Giovanni, geologo e autore del libro “Fatti Albero”, il sindaco Cosimo Cannito, Alfonso Maria Mangione, presidente del C.d.A. di Bar.S.A. S.p.A. e Raffaele Corvasce, presidente del circolo Legambiente Barletta.

Festambiente porta sulle spalle l’urgente bisogno di sensibilizzare la cittadinanza su temi difficili da affrontare, spesso scomodi, ma che ora più che mai vanno affrontati.

L’incontro svoltosi a Barletta è stata una ricostruzione in piccola scala di ciò che attualmente sta avvenendo a livello globale: problemi pesantissimi e disturbanti scansati a colpi di politichese.

Se da un lato si cercava di portare in tavola al discorso riflessioni su un piano ambientale urbano, dall’altra parte vi era un chirurgico evitamento. Lo spessore delle tematiche era assai diverso: da una parte si proponeva una Green Belt, dall’altra si parlava di marciapiedi rovinati dalle radici degli alberi.

Le discordanze non si limitano qui.

«Ci siamo accapigliati più volte con il sindaco per discutere delle tematiche ambientali. – racconta Raffaele Corvasce – Qual è oggi la speranza di Barletta? Serve qualità. Bisogna portarla ovunque. Questa notte un olmo decennale è sbrancato: ciò evidenza che diversi anni fa sono stati fatti interventi che hanno fatto entrare dei patogeni che alla fine hanno fatto sbrancare l’albero.»

Corvasce viene replicato subito dal sindaco Cannito « Abbiamo avuto sempre un rapporto di confronto positivo. Lo dico pubblicamente: ho rispetto di Legambiente. Ne abbiamo fatte di cose insieme.»

L’intervento del primo cittadino continua tra ammissioni di colpe, buoni propositi ed elogi di migliorie passate: «Abbiamo constatato che era necessario che la città di Barletta si dotasse dalla figura di un agronomo, prima eravamo diciamo in mano agli uffici. Abbiamo ampliato il verde da affidare alla Bar.S.A. C’è stata un’errata pianificazione, i pini sono stati piantati in ogni dove della città e ora stanno sollevando i marciapiedi. Sono causa di cadute, creano danni al decoro e le radici si infiltrano nei box. Questo perché non avevamo previsto che alcune alberature non potessero stare in città. Stiamo ripensando ad alberi che siano compatibili con l’urbanistica.»

Dopo il discorso di Cannito, Laura Brambilla ha colto la palla al balzo e ha replicato: «La sola cosa che ci interessa è l’ambiente, siamo apolitici. Il confronto è fondamentale. Per quanto riguarda il suo ruolo… voi siete quelli di fatto che sarete più controllati da Legambiente e dai cittadini, un consiglio: è molto importante la comunicazione di restituzione del territorio.»

Un’interazione, dunque, è evidente che esista. Si percepisce un certo sforzo da parte del Comune nell’ascoltare l’associazione, ma allo stesso tempo è palpabile una sensazione di “non abbastanza”, rimasta non detta per ¾ dell’incontro, ma che poi è esplosa durante l’intervento del geologo Alfredo De Giovanni, rimasto pazientemente in silenzio durante tutto l’incontro, stringendo tra le sue ginocchia una piccola piantina in vaso, come a volerle “tappare le orecchie” per non farle ascoltare i discorsi riduzionistici e superficiali di chi non apprezza abbastanza il suo ruolo.

De Giovanni afferra il microfono purtroppo quando il sindaco era già andato via per altri impegni lavorativi.

«Oggi mi sono fatto pianta – ride, riferendosi al suo libro “fatti albero” e continua – è una Zinnia, donatami ieri dal circolo di Andria, dove siamo stati in biblioteca, al chiuso, ma io ho chiesto una pianta, perché io non presento un libro senza una pianta.».

Poi, con l’entusiasmo che solo un innamorato può avere, si alza in piedi e invita i presenti a guardarsi attorno, indicando qualcosa dietro di loro.

«Ma voi li avete visti i pini? Osservateli. Li avete visti? L’80% delle persone non guarda gli alberi, è un dato di fatto. Neanch’io li guardavo fino a un anno fa! Poi hanno abbattuto zio Pino nel luglio 2021, un albero secolare di 104-110 anni. Un fulmine. Io ce lo avevo difronte casa, era uno dei pochi pini rimasti. Io vedo Attis quando vedo gli alberi, la divinità frigia che è stata per 600 anni simbolo del pino, albero venerato dai preellenici, dai greci e dai romani, simbolo di una nazione.»

Poi, raccoglie qualcosa nella tasca e la poggia con fare teatrale in mano ad Alfonso Maria Mangione, rivelando si trattasse di terra – «Ora Alfonso sta toccando una straordinaria biodiversità. Il suolo, un tappeto magico spesso 70-80 centimetri. Una delle emergenze principali che ci ricorda l’ISPRA, è il consumo del suolo. Non si tratta di sistemare un’aiola. Si tratta di piantare milioni di alberi. Si tratta di colorare di verde la città. Adesso è il momento. – incalza poi il tono – Qual è la visione del sindaco? Io non l’ho capita. Se n’è andato ma non l’ho capita. Qual è la visione per questa città?

È un momento storico per Barletta, che sta per approvare il piano urbanistico generale, è in questo momento che posso immaginare una Green Belt, per esempio, lungo la costa oppure lungo l’asse della 16 bis. Dovete farlo voi, gridando, protestando, abbracciando i tronchi degli alberi.»

Un incontro tumultuoso, dimostrazione della difficile comunicazione che vi è attorno alla questione ambientale. Tra chi vede un’onda minacciosa nascere all’orizzonte e chi ha testa girata a guardare le più vicine montagne.

Ieri, invece, la seconda parte dell’avventura barlettana presso il Castello: il concerto in piazza d’armi di Chiara Civello, cantante, compositrice e polistrumentista italiana.

 

Social addict e fotoreporter di BarlettaWeb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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