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Festival di corti “oltre la penultima verita”, vince “Madonne coraggiose” di Sebastiano Inchingolo

Il corto si è aggiudicato il premio della giuria come miglior corto della seconda edizione del Festival

È stato il corto Madonne coraggiose (Cooperativa Sociale “Questa Città” – regia di Sebastiano Inchingolo) ad aggiudicarsi il premio della giuria come miglior corto della seconda edizione del Festival “Oltre la penultima verità” che si è svolto dal 13 al 15 settembre presso Piazza Catuma ad Andria.

Sono stati 10 i corti, selezionati dal comitato organizzativo della rassegna tra le 32 opere giunte, che sono stati proiettati e valutati dalla giuria di esperti nelle tre giornate del Festival.

Tutti i 10 corti selezionati hanno ricevuto un premio rimborso pari ad euro 1.000, mentre tutte le 32 opere pervenute e candidate alla selezione finale sono state pubblicate sul canale Youtube dell’ASL BT.

La giuria è stata presieduta da Michele Sinisi, attore e regista, ed è stata composta da: Pietro Nigro (Psichiatra, Direttore del servizio psichiatrico di diagnosi e cura SPDC di Putignano – Asl Bari), Giuseppe Salamina (Dirigente medico in servizio presso la Direzione generale del Ministero della Salute), Tiziana Dimatteo (Direttrice Generale Asl Bt), Davide Guadagno (referente del Fare Assieme).

Questi i vincitori: miglior corto Madonne coraggiose (Cooperativa Sociale “Questa Città” – regia di Sebastiano Inchingolo); miglior interprete protagonista Francesca Di Maggio di Come un animale (Effetto Kulesov – regia di Antonio Petruccelli.); miglior interprete non protagonista gli attori di Soffione (circoli didattici Bosco-Venisti di Capurso, Marconi di Casamassima, Licei Cartesio di Triggiano – regia di Fabio Salerno e Dario Lucky); premio della critica Pappo e Bucco (Antonio Losito – regia di Antonio Losito); menzione speciale Una persona importante (Cooperativa Sociale “Questa Città” – regia di Michele Bia).

“Sono state tre serate emozionanti – afferma Tiziana Dimatteo, Direttrice Generale dell’Asl Bt –  fatte di parole, gesti e proiezioni che hanno portato gli spettatori a vivere sentimenti contrastanti nella ricerca di andare oltre la penultima verità. Un esempio di come andare oltre lo stigma e la colpevolizzazione a cui vanno spesso involontariamente incontro gli utenti e le loro famiglie. Sono state tre serate di vera condivisione e di partecipazione per cui ringrazio tutti gli operatori del Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche, l’ufficio comunicazione dell’Asl Bt e tutti coloro che, a vario titolo, hanno partecipato nell’organizzazione di questa seconda edizione della rassegna dei corti. Il percorso di crescita collettiva sulla salute mentale sono certa che proseguirà anche il prossimo anno, dopo i successi di queste due prime edizioni del festival, con la stessa sensibilità ed attenzione”.

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