C’è chi lo definisce una vera e propria piaga sociale e chi lo descrive come la più subdola delle violenze giovanili. Da qualunque parte lo si guardi, il bullismo toglie colore alla vita di tanti bambini e ragazzi. Genera conseguenze gravissime in chi lo subisce, lasciando ferite profonde difficili da rimarginare, ma provoca danni inaspettati anche in chi lo esercita.
Se combatterlo non è semplice, prevenirlo è sicuramente la chiave per contrastarlo.
“#GenerazionEmpatic@”, l’incontro informativo tenutosi ieri presso l’Auditorium del plesso Zanardelli della scuola “Girondi“, ha avuto come obiettivo proprio quello di sensibilizzare sull’importanza della prevenzione nella lotta al bullismo. Educare i bambini all’empatia, aiutarli a sviluppare la loro intelligenza emotiva e guidarli nella scoperta delle emozioni proprie ed altrui, consentono di combattere alla radice violenza e sopraffazione.
“Il contrasto al bullismo non può ridursi alla condanna di episodi più o meno gravi che periodicamente accadono nelle scuole italiane” – ha spiegato il Dirigente Scolastico Michele Maria Muggeo. “È necessario educare i bambini al rispetto delle persone, delle diversità e delle opinioni altrui ed è fondamentale farlo attraverso gli esempi di noi adulti.”
Tutti gli alunni dell’istituto, dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, sono stati coinvolti in attività scolastiche di riflessione e di approfondimento sul tema del bullismo. Guidati dalla referente Benedetta Coroforte e dalle loro docenti, hanno sperimentato il potere della gentilezza come arma potentissima contro l’esclusione, la discriminazione e la violenza.
Ad aprire l’incontro, moderato dalla Dott.ssa Rita Dellisanti, sono stati i saluti istituzionali del Vice Sindaco ed Assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppe Dileo.
Tra gli ospiti e relatori presenti, il Professore Stefano Zucca, docente di pedagogia sperimentale. Dopo aver ribadito la centralità della collaborazione scuola-famiglia nel “complesso compito di educare”, il Prof. Zucca ha sfatato alcune convinzioni sbagliate che ruotano attorno al tema del bullismo.
“Non è vero che il bullismo nasce solo nei luoghi degradati, il bullismo nasce ovunque” – ha dichiarato. “Non è vero che il bullismo è una questione che riguarda solo i maschi, anzi quello femminile è spesso più silente e pericoloso. Non è vero che chi è bullo lo sarà per sempre. Quello del bullo è soltanto un ruolo, diverso dall’entità della persona, e se si interviene adeguatamente quel ruolo può cambiare.”
Cosa possono fare genitori ed insegnanti? “Ascoltare i ragazzi, prestare attenzione ai segnali di disagio ma soprattutto essere presenti, esserci anche se in silenzio.”
All’incontro è intervenuto, in qualità di relatore, anche il Dott. Raffaele Tupputi, psicologo e psicoterapeuta. “Il bullismo non è una questione tra ragazzi, risolvibile tra di loro” – ha affermato il Dott. Tupputi, ribadendo la necessità dell’intervento di un adulto nel fronteggiare gli episodi di bullismo. “Il rischio che altrimenti si corre è che i bambini continuino ad identificarsi a vita con i ruoli che ricoprono: il bullo si convincerà di non poter essere altro che questo, il bullizzato crederà di essere destinato a subire passivamente per il resto dell’esistenza”.
Presente anche la Dott. Antonia Filannino, assistente sociale dell’Osservatorio Giulia e Rossella di Barletta, che ha fornito a genitori ed insegnanti preziosi consigli per difendersi dal fenomeno del cyberbullismo.
Tanta ed inaspettata la partecipazione delle famiglie che hanno seguito con interesse l’intero dibattito, ponendo domande ai professionisti presenti.
Sconfiggere il bullismo si può e per farlo è innanzitutto necessario rompere il silenzio. Iniziative come questa sono il miglior modo per farlo!