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Giochi distrutti e clacson selvaggio: il centro di notte è terra di nessuno

L’Art. 156 del Codice della Strada dice testualmente “Nei centri abitati le segnalazioni acustiche sono vietate, salvo i casi di effettivo e immediato pericolo. Nelle ore notturne, in luogo delle segnalazioni acustiche, è consentito l’uso dei proiettori di profondità a breve intermittenza.” Le segnalazioni acustiche sono vietate eppure, il clacson sembra essere lo sport preferito dai ragazzi muniti di motorini e biciclette elettriche, soprattutto di notte.

Clacson selvaggio, cori da stadio, schiamazzi e atti vandalici: Piazza Federico di Svevia (conosciuta come piazza Sant’Antonio) e le vie limitrofe, a tarda sera diventano terra di nessuno, o meglio, territorio a uso e consumo di che ne prende il controllo facendo il proprio comodo indisturbato.

Dopo l’ennesimo danno a uno dei giochi per bambini installati nella piazza avvenuto nei giorni scorsi, una riflessione o meglio ancora un intervento da parte di coloro che dovrebbero vigilare, appare necessario. Chiunque si sia trovato a frequentare l’area giochi o la piazza stessa a tarda sera non può non aver notato gruppi numerosi che si appropriano dei giochi anche quando ci sono ancora bambini piccoli in giro e i genitori interpellati lamentano la totale assenza di controllo da parte delle forze dell’ordine. E la situazione sembra essere peggiorata nel corso degli ultimi mesi, in cui si sono ripetuti senza soluzione di continuità episodi di maleducazione.

Nella stessa fascia oraria, o comunque sempre dopo la mezzanotte, non è insolito il levarsi di veri e propri cori da stadio, che vanno avanti indisturbati per lunghi quarti d’ora, il tutto a pochi metri non solo da tantissime abitazioni, ma anche dalla caserma dei Carabinieri.

Nel corso delle serate e delle nottate poi, la colonna sonora d’ordinanza sono i clacson di ciclomotori e biciclette elettriche, che sfrecciano a tutta velocità a decine, suonando con il preciso scopo di fare baccano, come dimostrano le urla e le risate di accompagnamento.

Se durante il giorno in centro regna sovrana la doppia fila indisturbata e impunita (a differenza invece del mancato pagamento del parcheggio, che viene spesso punito con sacrosante contravvenzioni), la sera ad essere impuniti sono i nostri ragazzi, che agiscono sprezzanti del rispetto delle persone e della “cosa pubblica” che li circonda, dimenticando che quegli stessi giochi, quegli stessi spazi, fino a pochi anni prima hanno probabilmente ospitato anche loro.

Impuniti, perché nel corso delle lunghe sere estive all’amministrazione pubblica non è mai venuto in mente di predisporre volanti di controllo alla movida, anche fuori dalle tre o quattro stradine pedonali del centro storico o poco oltre.

Impuniti, perché forse il lavoro di educazione civica è considerato meno remunerativo o comunque di non immediato realizzo, quanto una multa per il grattino non pagato.

A pochi giorni dal rientro a scuola di tantissimi studenti sarebbe forse opportuno che anche l’amministrazione cittadina si ponesse delle domande, ma soprattutto mettesse in discussione il proprio operato nei confronti dei giovani di questa città, che sono tanti e che evidentemente hanno bisogno di una guida non solo in casa, ma anche fuori. Bisogno di qualcuno che intervenga quando fanno qualcosa di sbagliato, bisogno di comprendere dove finisce la ragazzata e dove inizia il vandalismo. Bisogno, in parole povere, di avere dei limiti, che sono il primo pilastro immobile di una sana educazione.

 

 

Articolista di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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