Ci sono molti modi di educare all’inclusione e alla bellezza della diversità, anche nelle difficoltà, ed è per questo motivo che undici anni fa Sabrina Flapp, maestra di scuola primaria in un istituto del Friuli-Venezia Giulia, ha lanciato l’idea della Giornata dei Calzini Spaiati.
Alzi la mano chi non ha nel proprio cassetto almeno un paio di calzini orfani del proprio compagno, caduto coraggiosamente sul campo durante un viaggio, un pomeriggio in palestra, un bucato turbolento. Ebbene lui, il superstite, spezzante dell’incertezza della solitudine, va avanti, si affaccia nel mondo con rinnovato coraggio, e cede all’invito di un calzino diverso per passare una giornata insieme. Sembrava impossibile sopravvivere senza il suo gemello… e invece!
La Giornata dei Calzini spaiati nasce proprio con questo intento: invitare i bambini, in prima battuta, ma anche gli adulti, a una riflessione sul modo in cui ci relazioniamo con chi non rientra in tutti quei canoni che per convenzione descrivono la normalità. Ecco, quindi, che da una scuola di Terzo di Aquileia questa iniziativa ha preso piede, è proprio il caso di dirlo, in moltissime scuole di ogni ordine e grado, ma anche in tante aziende.
Un modo semplice, divertente e garbato di guidare bambini e adulti in un ragionamento importante sull’inclusione, in un percorso di apertura e accettazione di chi è uguale, perché è una persona tale e quale a tutte le altre, ma diverso, perché magari affronta la vita con qualche difficoltà in più o con qualche superpotere con cui non abbiamo mai avuto a che fare.
Tra una riga e un pois, un filo di Scozia e un calzettone, bambini, insegnanti, genitori e chiunque abbia voglia di affrontare la vita sprezzante del pericolo di farsi una risata, si troverà a confrontarsi su quanto spesso siano convenzioni banali, ad alzare i muri. Su quanto, troppo di frequente, sia la paura a frenare la nostra capacità di comunicare con l’altro. Paura di offendere, di urtare la sensibilità di chi abbiamo davanti, di sbagliare anche, mettendo l’altra persona disagio, o sentendoci a disagio noi, che non sappiamo bene come comportarci.
Conoscere gli altri, approfondire le caratteristiche, gli ostacoli che devono affrontare e imparare a sentire il mondo con una sensibilità diversa, sono solo alcuni degli accorgimenti che possono contribuire a formare adulti e bambini più consapevoli e accoglienti nei confronti di tutte le unicità che compongono questo puzzle meraviglioso che è l’umanità.