Il randagismo è un fenomeno globale che coinvolge milioni di animali, in particolare cani e gatti che vivono senza una casa fissa e senza cure adeguate.
Il problema del randagismo è molto complesso in quanto non solo nuoce la vita degli animali coinvolti, ma provoca conseguenze spiacevoli anche per le comunità urbane e l’ambiente.
Ogni anno in Italia si contano circa 80.000 gatti e 50.000 cani che vengono abbandonati e tra questi, più dell’80% rischia di morire in incidenti o a causa di maltrattamenti. Lo Stato ha istituito, con la legge 14 agosto 1991 n. 281, un fondo per la tutela del benessere e per la lotta all’abbandono degli animali da compagnia.
Ai fini della ripartizione del fondo per la lotta al randagismo istituito con la Legge 281/91, Regioni e Province autonome trasmettono ogni anno al Ministero della salute i seguenti dati:
- numero di ingressi dei cani nei canili (cioè il numero di cani vaganti catturati sul territorio)
- numero dei cani dati in adozione
- numero di gatti sterilizzati nell’anno dal Servizio Sanitario Nazionale
Il Sud resta l’area del Paese più colpita dal fenomeno, con Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio che registrano i numeri più significativi con un numero di cani vaganti complessivo che oscilla da 480 a 290 mila e un numero di cani randagi tra 240 a 145 mila.
L’iniziativa è nata nel 2008 su un’idea di uno studente di giornalismo all’Università di Santiago del Chile, Ignacio Gac; il suo obiettivo era quello di sensibilizzare la vita difficile di questi animali sventurati.
Ignacio Gac sottolineò che il fine della sua proposta “è motivare le persone ad avere coscienza dell’esistenza dei cani randagi, aiutarli in modo concreto e contemporaneamente fare pubblicità che aiuti la causa. L’obbiettivo è che tutti facciano qualcosa. Non ci sono requisiti, non c’è una manifestazione ufficiale, non occorre essere animalisti “sfegatati”, tutti possiamo preoccuparci di quei cani anche in forma autonoma. Può perfino risultare divertente, perché può essere un ottimo programma ritrovarsi tra amici per dare un po’ di affetto a questi animali, alimentarli, pulirli e chissà che non si giunga a delle adozioni “.
Affrontare il randagismo è una sfida che richiede l’aiuto di tutti. Con l’impegno dei governi, organizzazioni, comunità e singoli individui possiamo migliorare la vita degli animali randagi e rendere le nostre città più sicure e accoglienti. Adottare, sterilizzare e sostenere i rifugi locali sono passi importanti che ciascuno di noi può fare.
Collaborando possiamo fare la differenza e garantire un futuro migliore per gli animali e per noi stessi.