Gli amici sono la famiglia che ti scegli, quante volte ce lo siamo ripetuto? Ed è proprio così, spesso quella rete di persone che abbiamo costruito negli anni, condividendo gioie, dolori, esperienze ed eventi, si è dimostrata un’ancora più affidabile dei legami famigliari. Anche per questo nel 2011 l’ONU ha istituito la Giornata Internazionale dell’Amicizia, che si celebra ogni anno il 30 luglio.
Lo scopo della ricorrenza però è ben più nobile e ambizioso, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, infatti, ha promosso questa giornata come estensione ideale della Dichiarazione e del Programma d’azione su una cultura della pace e del Decennio internazionale di promozione di una cultura della nonviolenza e della pace a profitto dei bambini del mondo, che ha interessato il periodo tra il 2001 e il 2010. Nella risoluzione che accompagna l’istituzione della giornata, l’amicizia viene descritta come “sentimento nobile e prezioso nella vita degli esseri umani in tutto il mondo“, ecco quindi che la Giornata Internazionale dell’Amicizia assume un significato più ampio, che abbraccia la popolazione di tutto il pianeta e che invoca la pace nel mondo.
L’obiettivo principale era ed è ancora oggi, quello di coinvolgere i giovani soprattutto, nella ricerca e nella promozione di un futuro di pace e nella diffusione di una cultura rispettosa delle diversità e delle culture di tutti i popoli del mondo. L’ascolto reciproco, la comprensione e l’empatia sono le caratteristiche principali di un’amicizia sana e che duri nel tempo, le stesse che servono per costruire e mantenere rapporti solidi tra esseri umani e per estensione, tra stati.
Superare i conflitti in modo pacifico stimolando il dialogo e l’accettazione dell’altro sono quindi gli spunti di riflessione che dovremmo cogliere celebrando la Giornata Internazionale dell’Amicizia, senza nulla togliere alla celebrazione dei nostri rapporti quotidiani. Se ognuno di noi, infatti, coltivasse nella propria sfera personale rapporti di amicizia sani e disinteressati, se tutti fossimo in grado di tendere la mano al prossimo e disponibili ad ascoltare ciò che ogni individuo ha il diritto di dire, forse la diplomazia internazionale potrebbe tirare un piccolo sospiro di sollievo.
Ogni 30 luglio quindi, le Nazioni Unite invitano tutti gli stati membri, ma ancor di più tutta la popolazione mondiale, a celebrare questa festa promuovendo l’amicizia come un sentimento prezioso, indispensabile per perseguire l’idea di un futuro senza guerre e sempre meno esposto a incomprensioni. Un futuro in cui tutte le bellissime sfumature del mondo si accolgano l’un l’altra e si difendano affinché nessuna prevalga mai con violenza.
Un futuro però ancora lontano purtroppo e che con i venti di guerra che soffiano alle porte della nostra Europa sembra allontanarsi ogni giorno di più. Ecco perché il 30 luglio di quest’anno è ancora più importante che gli stati si interroghino non solo su che futuro stiamo costruendo per i nostri figli, ma ancora più urgentemente, su che presente gli stiamo offrendo.
Un presente in cui l’amicizia è l’ennesimo dei valori e dei diritti negati e uno di quelli più sottovalutati. Un tempo in cui ancora tanti bambini e ragazzi nel mondo sono privati di una normale socialità, costretti a usare il loro tempo per cercare di sopravvivere.