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Giornata mondiale dei Puffi

Il loro successo è tale da essere tutt’ora presenti come gadget e peluche

Oggi 24 giugno si celebra la Giornata Mondiale dei Puffi (Global Smurf Day), in occasione dell’anniversario della nascita di Peyo (Pierre Culliford, Bruxelles, 25 giugno 1928 – 24 dicembre 1992), il creatore delle famose creature blu, “alte due mele o poco più”.

Il nome originale era Schtroumpfs e nacquero nel 1958 sulle pagine del fumetto ‘John & Solfami’ del belga Peyo. Il nome “Schtroumpfs” nasce in quell’anno, quando Peyo chiese a una persona seduta al tavolo con lui di passargli una saliera della quale sul momento non gli veniva il nome: “Passe-moi le… schtroumpf” (“Passami il… puffo”), disse scoppiando poi a ridere; l’amico rispose: “Tieni, ecco il tuo puffo, e quando avrai finito di puffarlo, me lo ripufferai!”. Dopo aver usato scherzosamente questo termine più volte nella stessa giornata, Peyo decise di usarlo per una serie di fumetti “John e Solfamì” ambientata nell’Europa in un medioevo fiabesco: Johan (John) è il coraggioso scudiero al servizio del re, mentre Pirlouit (Solfamì) è il buffone di corte che entra in possesso di un flauto a sei fori con cui evoca gli Schtroumpf; questa è la prima apparizione dei personaggi che poi  diventeranno presto protagonisti di una serie a fumetti a loro dedicata.

In Italia arrivano nel 1964, con il nome “Puffi”, sul Corriere dei Piccoli, ma il grande successo è arrivato con la trasposizione televisiva. Per quasi un decennio dagli anni ’80 finno ai ’90 i Puffi hanno intrattenuto milioni di bambini con le loro mirabolanti avventure tra funghi colorati, boschi, il temibile Gargamella e il gatto Birba; tra risate, affetto e dispetti.

Nella foresta di Pufflandia, in compagnia di oltre 100 puffi dalla pelle blu e il cappello bianco, ognuno con il proprio compito, le proprie caratteristiche e sfaccettature: da Grande Puffo a Baby Puffo, passando per Puffetta, Quattrocchi e Forzuto, Brontolone, Vanitoso, Tontolone, ognuno ha trovato un posto speciale nel cuore di quei bambini che in quella pelle blu, potevano trovare un aspetto del proprio carattere.
Ancora oggi, quei bambini diventati adulti non possono fare a meno di associare a quel cartone animato un momento di allegria condivisa, serenità, un’infanzia felice fatta di tv nei pomeriggi spensierati, merende, amore e profumi familiari. La sigla cantata da Cristina D’Avena “Chi siano non lo so, gli strani ometti blu, son alti su per giù due mele e poco piùera famosissima e nonostante negli anni sia stata poi cambiata, la versione originale è rimasta nel cuore dei millennial.
I Puffi arrivano anche al cinema con grande successo: nel 2011 con il film “I Puffi”, seguito poi da uno speciale natalizio intitolato “I Puffi – A Christmas Carol”. Nel 2013 esce “I Puffi 2”, mentre nel 2017 “I Puffi – Viaggio nella foresta segreta”.

Il loro successo è tale da essere tutt’ora presenti come gadget e peluche. Chi non ha avuto o conserva ancora un puffetto sorridente di pezza, una loro miniatura delle sorpresa dell’ovetto Kinder e nel profondo, il sogno di vivere in un villaggio felice, lontano dalla città protetto dal mondo, dove amore, solidarietà e bellezza riempiono le giornate? Infondo da Gargamella si può sempre scappare!

Redattrice di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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