È tornata prepotentemente alla ribalta negli ultimi 15 anni grazie al rifiorire dello stile hipster nelle grandi metropoli, ma la sua storia è lunga e segue di pari passo quella del suo padrone: stiamo parlando della barba, “l’accessorio” maschile più sexy, virile e divisivo al tempo stesso. Il primo sabato di settembre di ogni anno si celebra il World Beard Day, ovvero la Giornata Mondiale della Barba; quest’anno cade il 2 settembre, e non potevamo certo perdere l’occasione celebrare uno dei più potenti strumenti di seduzione al mondo.
La storia della Giornata Mondiale della Barba è lunga e incerta; quello che sappiamo è che già nel 800 d. C. i vichinghi danesi, grandissimi cultori del volto villoso e sex symbol secolari, usavano già celebrare le loro folte barbe in un giorno imprecisato dell’anno. Certo, avevano un modo un po’ impetuoso di farlo, ma erano pur sempre vichinghi e non ci saremmo aspettati niente di diverso da loro. Le testimonianze ritrovate raccontano, infatti, che le popolazioni nordiche usavano celebrare le loro barbe saccheggiando e devastando villaggi vicini. Sicuramente d’effetto, ma un po’ troppo pulp, ammettiamolo.
Per fortuna, nel corso dei secoli, le modalità con cui si onora questa festa sono diventate più pacifiche e goliardiche: partite di calcetto barbuti e sbarbati, incontri di box, fino alle vendite promozionali di brand dedicati e sconti speciali nei barber shop.
Nel gioco della seduzione poi, la barba ha sempre avuto un ruolo cruciale: amatissima a un passo dalla venerazione o detestata ai limiti del diritto di veto su un appuntamento, il pelo sul volto del proprio partner ideale non lascia mai indifferenti. Tantissime sono le star del cinema e della musica che hanno reso iconica la propria immagine con la barba o senza, o che hanno usato questa caratteristica per dare una svolta al proprio look e cambiare totalmente immagine.
Nel corso dei secoli il rapporto tra gli uomini e la barba è cambiato, ma non è mai stato neutro: babilonesi, egizi e greci sono stati i primi a prendere una posizione estetica e culturale. Gli egizi ad esempio si radevano per igiene personale, ma usavano poi barbe posticce, come dimostrano anche alcuni reperti trovati nelle sepolture. Babilonesi e greci erano invece cultori della barba, i primi le dedicavano grandi cure cosmetiche e i secondi la consideravano simbolo di potere e virilità.
Alessandro Magno, grande condottiero, la riteneva un pericoloso appiglio in fase di combattimento, anche per questo appare perfettamente rasato in tutte le raffigurazioni che lo vedono protagonista. Tra gli imperatori romani invece, sono stati in pochi a portare la barba, tra questi il più famoso è senza dubbio Adriano, che non a caso era un appassionato della cultura greca. Nel corso del Rinascimento poi, la barba è diventata simbolo di sapienza e di saggezza e sono stati in molti, tra gli uomini d’arte e di scienza, a farne un tratto distintivo: pensiamo a Leonardo da Vinci ad esempio, ma anche Michelangelo Buonarroti e Galileo Galilei, solo per citarne un paio. In quello stesso periodo inizia a diffondersi anche il culto dei baffi, aprendo così un altro importante capitolo nella storia del costume, ma questa è un’altra storia.
Piena e curata, appena accennata o rasata alla perfezione, quale che sia il vostro stile distintivo o quello che preferite incornici il volto del vostro partner poco importa oggi, il World Beard Day ci ricorda, oggi un po’ di più, che “uomo baffuto sempre piaciuto” ma quello barbuto, be’, è indimenticabile.