È un gesto quotidiano, capace di generare effetti positivi immediati e a lungo termine, e non costa nulla: stiamo parlando dell’abbraccio, che viene celebrato ogni anno il 21 gennaio, nell’omonima giornata mondiale.
La Giornata Mondiale dell’Abbraccio nasce in Michigan, Stati Uniti, nel 1986, grazie al reverendo Kevin Zaborney, con l’intento di combattere la tristezza invernale e spingere le persone a ricordare il potere terapeutico di questo gesto. Non a caso, infatti, la ricorrenza cade nel pieno del mese invernale per antonomasia, gennaio, e tra due festività capaci di mettere a dura prova gli animi più sensibili e malinconici: Natale e San Valentino.
Il buio e il freddo delle giornate di gennaio possono far sentire davvero soli e abbattuti coloro che non hanno affetti intorno a sé o che – pur avendone – magari dimenticano di non essere soli, presi dal caos della vita di ogni giorno. Per questo, ogni 21 gennaio, da quasi quarant’anni, il calendario ci ricorda di dare, o perché no, chiedere, un abbraccio speciale a chi ci sta intorno.
Si dice che un abbraccio sia la distanza minore tra due cuori, e tanto più è stretto e accogliente quanto più questa distanza si riduce, fino quasi ad annullarsi. Una distanza e uno spazio capaci di generare così tante reazioni psicologiche e biochimiche positive da essere paragonabili a un antidepressivo.
Sono molti, infatti, gli effetti positivi osservati scientificamente: dalla riduzione del cortisolo, l’ormone dello stress, a un aumento della produzione di ossitocina, il cosiddetto ormone della felicità, fino ai benefici sull’umore e sulle interazioni sociali, gli abbracci fanno bene al corpo e allo spirito. Studi scientifici avrebbero dimostrato addirittura che questo semplice gesto di affetto può avere effetti sul sistema immunitario, migliorandolo.
Se gli anni della pandemia ci hanno reso scostanti e timorosi, oggi invece è tempo di tornare a stringersi più forte, perché fuori non imperversa solo il freddo inverno, ma generali di ben altro spessore. Viviamo in un tempo di ferite sociali profonde, di incertezze e di grandi solitudini mascherate da impegni pressanti, piani editoriali e amicizie superficiali, che spesso spariscono nei momenti di maggior bisogno. Ecco, quindi, che la Giornata Mondiale dell’Abbraccio ci ricorda l’importanza di fermarci un attimo di più e di stringerci più forte. Qualche istante sospeso da dedicare ai bambini, per insegnare loro l’importanza della tenerezza e agli adulti, per ricordarci che nessuno si salva da solo.