Direttore Antonio Sarcina

APP

Giornata Mondiale dell’Acqua: preservare i ghiacciai per salvare delle vite

Acqua e salute sono un binomio inscindibile, ecco perché il punto 6 dell’Agenda 2030 chiede impegno globale per garantire l’accesso all’acqua potabile e servizi igienici per tutti.

Mentre gli ambientalisti gridano al disastro e i negazionisti tacciano di nullafacenza i numeri ci raccontano come stanno realmente le cose: male. Nel 2023 infatti, i ghiacciai hanno perso complessivamente 600 gigatoni d’acqua, la perdita più consistente degli ultimi 50 anni, un dato drammatico se consideriamo che il 70% della riserva di acqua dolce globale è sotto forma di ghiaccio e neve e che ben 2 miliardi di persone si affidano alle acque dei ghiacciai, dello scioglimento della neve e del deflusso montano per l’agricoltura e la produzione di energia. Proprio per questo, la Giornata Mondiale dell’Acqua 2025 che si celebra il 22 marzo avrà come tema “Conservazione dei ghiacciai”.

I dati non mentono mai, e quelli che abbiamo appena condiviso sono i dati ufficiali prodotti dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale e condivisi dall’ONU, che insieme ai governi e alle ONG del mondo si impegna, in occasione della Giornata Mondiale Dell’Acqua ma anche ogni altro giorno dell’anno, a sensibilizzare sull’importanza di lavorare congiuntamente per raggiungere da un lato l’obiettivo numero 6 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dall’altro di preservare le risorse idriche del pianeta il più a lungo possibilmente, per garantirne – senza girarci troppo intorno – la sopravvivenza.

Ma cosa chiede il punto numero 6 dell’Agenda 2030? Il titolo del goal 6 del documento cita: acqua potabile e servizi igienico-sanitari. Ma entriamo più nel dettaglio, riportando qui i primi due punti, che danno la misura di quanto poco sappiamo di come si vive in alcune parti del mondo, e di quanto la consapevolezza sia la conditio sine qua non per sentirsi parte del problema e anche della soluzione.

6.1 Entro il 2030, conseguire l’accesso universale ed equo all’acqua potabile sicura e alla portata di tutti

6.2 Entro il 2030, raggiungere un adeguato ed equo accesso ai servizi igienicosanitari e di igiene per tutti ed eliminare la defecazione all’aperto, con particolare attenzione ai bisogni delle donne e delle ragazze e di coloro che si trovano in situazioni vulnerabili.

L’obiettivo dell’agenda internazionale non è però portare acqua con le cisterne, bensì sostenere, istruire e supportare le comunità locali con risorse, certo, ma anche il know how necessario, per intervenire sulle infrastrutture, con i sistemi di raccolta dell’acqua, gli impianti di desalinizzazione, l’efficientamento idrico su tutti i livelli, il trattamento delle acque reflue e l’introduzione di tutte le tecnologie per il riciclo e il riutilizzo delle acque.

Non il pesce, ma la canna da pesca, quindi, l’unica via possibile per una gestione idrica migliore a lungo termine.

Se l’accesso all’acqua ha raggiunto, non senza fatica, lo status di diritto autonomo, è bene riflettere su quanto il problema sia molto più vicino di quanto potremmo pensare. Ben 2 miliardi di persone nel mondo (un quarto della popolazione mondiale N.d.R.) non hanno accesso ad acqua sicura e potabile, e se questo non è abbastanza significativo, lo è di certo sapere che ben 7 milioni di persone in Italia non hanno accesso alla rete fognaria pubblica, con tutte le implicazioni igienico-sanitarie che questo comporta.

Inoltre, la cronaca ormai quotidiana ci racconta di aree più o meno estese del nostro paese in cui l’afflusso di acqua potabile non è costante e spesso non è neanche garantito nelle 24 ore. Sono tante e sono sempre di più le zone in cui i cittadini italiani si sono dovuti attrezzare con cisterne esterne e pompe elettriche per l’approvvigionamento e lo stoccaggio di acqua per uso domestico. Una condizione di cui si parla troppo poco ma che crea moltissimi disagi, alla vita quotidiana in prima battuta, ma anche al turismo, per estensione.

Mentre le foto dei ghiacciai ritirati fanno il giro del mondo e lasciano con l’amaro in bocca, almeno in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua è bene ricordare che ogni cittadino del mondo può e deve fare la sua parte in questa battaglia contro il surriscaldamento globale. Che educare fin da piccoli a un consumo responsabile dell’acqua e delle altre risorse del pianeta non è un capriccio da radical chic bensì un approccio responsabile e imprescindibile per l’educazione di generazioni consapevoli, quelle deputate a salvarci e a salvarsi la vita, o almeno renderla dignitosa il più a lungo possibile.

Articolista di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

Condividi su:

Le più lette

Altri articoli
Correlati

Barletta con la testa a Giulianova: ad Acquaviva passa l’Atletico 3-1

Il Barletta perde 3-1 ad Acquaviva e dimostra di...

Consiglio comunale, seduta il 27 marzo

Il Consiglio comunale è convocato, presso la Sala Consiliare...

“Scintille di legalità”, a San Ferdinando di Puglia l’ex Presidente del Senato Pietro Grasso

Due giorni all'insegna della cultura della legalità e della...

Dillo a Lello || Episodio 55

In questa puntata di “Dillo a Lello” le segnalazioni...