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Giornata mondiale dell’ambiente 2023

Quest’anno la ricorrenza è dedicata alla ricerca di soluzioni alla crisi dell'inquinamento da plastica

Il 5 giugno di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente. Proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle ONU per l’Ambiente (UNEP). A Stoccolma venne adottata la Dichiarazione che definì i 26 principi sui diritti dell’ambiente e le responsabilità dell’uomo per la sua salvaguardia. La giornata è giunta quest’anno alla sua 51esima edizione.

Quest’anno la ricorrenza è dedicata alla ricerca di soluzioni alla crisi dell’inquinamento da plastica. L’appello che corre sui social è #BeatPlasticPollution: sconfiggi l’inquinamento da plastica.

Le risorse del nostro Pianeta ormai sono limitate e devono essere salvaguardate è necessario vivere in modo sostenibile e in armonia con la natura, modificare il modo in cui viviamo, mangiamo, lavoriamo. Tutte le nostre azioni quotidiane dovrebbero essere mirate a prenderci cura della Terra. L’attenzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente è il turismo, che contribuisce significativamente a produrre rifiuti di plastica.

Secondo i dati, uno dei maggiori fattori di inquinamento è dovuto ai turisti, soprattutto nelle zone costiere, con un incremento di rifiuti che si aggiunge ai già otto milioni di tonnellate di plastica che entrano negli oceani ogni anno a causa dei prodotti forniti in confezioni di plastica monouso. La maggior parte della plastica, non si disperde mai veramente, ma si rompe e le particelle di plastica vengono ingerite dai pesci o dal bestiame, prima di essere consumate dagli esseri umani attraverso il cibo e l’acqua del rubinetto.

Secondo l’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente), nel suo rapporto “Chiudere il rubinetto: come il mondo può  mettere fine all’inquinamento da plastica e creare un’economia circolare”, l’ inquinamento potrebbe essere ridotto dell’80% entro il 2040 se i Paesi e le aziende effettuassero profondi cambiamenti utilizzando il riuso, il riciclo e riorientando la produzione.

Il nostro Pianeta sto soffocando sotto la plastica, l’urgenza di un intervento importante è quanto mai necessario e se i costi per i cambiamenti possono sembrare eccessivi, forse bisognerebbe chiedersi quanto valore ha la vita, l’aria che respiriamo e che sembriamo dare per scontata. Si continua a ignorare il grido di aiuto di un mondo che, soprattutto in questi ultimi tempi, ci sta inviando segnali sempre più devastanti. Chiudiamo le nostre esistenze in confezioni monouso, senza renderci conto che se così facendo, senza un’inversione di rotta significativa, presto, molto presto, quelli buttati via dalla natura, senza possibilità di appello, saremo noi.

 

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