Dell’Awkward Moments Day cioè, letteralmente, Giornata dei Momenti Imbarazzanti, sappiamo solo che ha origini statunitensi e che si celebra il 18 marzo di ogni anno. Come spesso accade però, grazie ai social network, l’hashtag che lo accompagna è diventato via via più virale anche oltreoceano, convincendo sempre più persone a condividere i propri momenti imbarazzanti con una buona dose di autoironia. In Italia, non a caso, questa ricorrenza è più conosciuta come Giornata Mondiale dell’Autoironia.
La missione di questa giornata, oltre a strappare più di una risata, è quella di ricordarci che prendersi troppo sul serio non è mai un buon approccio. A volte, condividere le proprie gaffes, i piccoli incidenti ed equivoci quotidiani, può essere di grande aiuto per tenere sotto controllo l’ego e perché no, farci anche una sonora risata in compagnia.
La ricerca della perfezione ostentata soprattutto online, l’estetica perfetta, l’outfit perfetto, sempre la parola giusta al momento giusto, oltre a essere fonte di grande stress è anche, diciamolo, abbastanza inverosimile e difficile da mantenere a lungo termine. Ridere delle imperfezioni della vita, delle figuracce inaspettate, di quei piccoli momenti imbarazzanti che possono vederci protagonisti, non è mancanza di rispetto verso sé stessi, ma anzi, è quel tocco di leggerezza che non dovrebbe mai mancare nella vita. Quella leggerezza che – come diceva Italo Calvino – “non è superficialità, ma è planare sulle cose dall’alto, senza avere macigni sul cuore.”
Non è un caso, infatti, che le persone naturalmente predisposte all’autoironia, quelle che si muovono con disinvoltura tra i propri difetti e i propri scivoloni, siano spesso persone centrate e con una autostima solida e ben sviluppata. Le insicurezze e i complessi, al contrario ci portano a nascondere tutto ciò che potenzialmente ci rende più vulnerabili, comprensibilmente, senza considerare, però, che tanto più si cerca di nascondere qualcosa quanto più frequentemente questa prima o poi si palesa in maniera dirompente.
L’autoironia o comunque la capacità di ridere di sé stessi con disinvoltura, è un esercizio di umiltà e di consapevolezza, che permette di offrirsi al mondo in modo totalmente onesto e generoso e anche un po’ furbo, perché ammettiamolo: l’autoironia non salverà il mondo, ma previene e spesso salva dalle malelingue, il che, in un mondo che si sente autorizzato a sparare a zero su chiunque, è già un gran bel traguardo.