“Quanti di voi sono su TikTok, hanno un account Instagram o guardano video su Youtube?” Tutta (o quasi) la platea, formata da circa 300 studenti tra gli 11 e i 19 anni, alza la mano. Non certo una novità, piuttosto un’ulteriore conferma del fatto che il web faccia ormai parte della quotidianità dei giovanissimi.
Si è aperto così il convegno “Ragazzi in Rete. Opportunità e pericoli del web”, tenutosi questa mattina presso la Caserma “Stella” di Barletta. L’incontro, organizzato dalla Prefettura di Barletta Andria Trani, ha visto la partecipazione di alunni e insegnanti degli Istituti “Musti-Dimiccoli” di Barletta, “Vaccina” e “Carafa” di Andria e “Vecchi” di Trani.
Nativi digitali e iperconnessi, i giovani della Generazione Z trascorrono gran parte delle loro giornate tra smartphone, tablet e computer. Su Internet si informano, socializzano, esprimono i propri pensieri e condividono foto e video della loro vita. In pochi però conoscono e comprendono fino in fondo i pericoli e le insidie che possono nascondersi dietro lo schermo. Obiettivo del convegno è stato proprio quello di far riflettere sui vantaggi e i rischi della navigazione in rete e stimolare i ragazzi ad un uso consapevole, responsabile e sicuro del web.
A fare gli onori di casa aprendo i saluti istituzionali è il colonnello Salvatore Abbate, comandante dell’82° Reggimento Fanteria “Torino”, seguito dal presidente nazionale UNIMRI Giovanni Porcaro, dal Prefetto di Barletta Andria Trani Rossana Riflesso e dalla Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale Giuseppina Lotito.
Si entra poi nel vivo del tema dell’incontro. Francesco Pira, docente di Sociologia dell’Università di Messina, ci tiene a precisare subito che “il vero problema non sono le nuove tecnologie ma il modo in cui noi usiamo questi mezzi potentissimi”.
Parla ai ragazzi degli enormi danni causati da un uso inconsapevole ed incontrollato del web e lo fa partendo da un recente episodio di cronaca, quello del tredicenne di Palermo morto suicida poche settimane fa perché vittima di insulti nelle chat di alcuni coetanei. Bullismo e cyberbullismo non sono però gli unici “mali della rete”.
A destare allarme sono soprattutto le “challenge”, le sfide sempre più estreme lanciate sui social che, nei casi peggiori, conducono gli adolescenti alla morte.
La “Blackout Challenge”, l’assurdo gioco del soffocamento diventato virale su Tiktok, è solo uno dei tanti esempi di questo pericoloso fenomeno. “Alla base di queste azioni c’è l’iperrealtà esperienziale – ha dichiarato il professor Pira. “I ragazzi non riescono più a distinguere ciò che è reale da ciò che invece è virtuale. L’unica soluzione è educarli alla tecnologia e soprattutto al rispetto dell’altro anche in rete”.
In un mondo in cui tutto è a portata di click è poi fondamentale riuscire a tutelare la propria immagine dagli attacchi del web. Lo sottolinea con forza il Vice Questore della Polizia Postale e delle Comunicazioni Puglia, Nicola Alessandro Buono.
“Lo smartphone ha cambiato la nostra realtà. Ci offre tante possibilità, ma è anche uno strumento molto pericoloso. I pericoli della rete sono tanti ed ingannevoli, non sempre è facile riconoscerli” – ha sottolineato il Vice Questore, fornendo agli studenti una serie di preziosi consigli per navigare sicuri.
Il convegno è stato anche l’occasione per fare il punto su un fenomeno in continua e preoccupante crescita tra gli adolescenti, quello della dipendenza da internet.
Il Dott. Gianfranco Mansi, Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche della Asl Bt, ha fornito una fotografia chiara e precisa della situazione attuale e di quelli che sono i principali rischi comunicativi della community online.
Spazio, infine, alle tante domande e curiosità degli alunni che hanno dato vita ad un vivace botta e risposta con i relatori.