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Il fuoco di Sant’Antonio

L’Herpes zoster, meglio conosciuto con fuoco di Sant’ Antonio è causato dalla riattivazione del virus della varicella, si tratta quindi di un’infezione virale. A seguito dell’infezione da parte del virus della varicella, malattia esantematica che colpisce frequentemente i bambini, il virus si localizza all’interno di alcune cellule nervose rimanendo silente per anni.

In alcune circostanze, non del tutto chiare, probabilmente a seguito di un indebolimento delle difese immunitarie, il virus si riattiva, dando il fuoco di Sant’ Antonio; la varicella è l’infezione iniziale, l’herpes zoster è la sua riattivazione dalla fase latente. Il fuoco di Sant’Antonio si può manifestare in qualunque età, soprattutto dopo i 50 anni e la sua frequenza aumenta con l’aumentare dell’età e meno del 4% dei soggetti colpiti manifesta più di un episodio di fuoco di Sant’ Antonio. Clinicamente si presenta con: dolore anche molto grave, arrossamento cutaneo, presenza di vescicole a contenuto sieroso chiaro che evolvono in croste. Le lesioni cutanee possono sovrainfettarsi con una infezione batterica che necessita di terapia adeguata. Fino a che sono presenti le vescicole la malattia è contagiosa, significa che può essere trasmessa a soggetti predisposti. Le lesioni cutanee possono essere vaste e interessare diverse zone cutanee fino a coinvolgere gli organi interni, soprattutto nei pazienti immunocompromessi.

Esistono diverse forse di herpes zoster: si parla di zoster genicolato o sindrome di Ramsey Hunt quando il nervo interessato è un nervo dell’orecchio, si presentano quindi vescicole nel canale auricolare, dolore, ronzio nelle orecchie ma anche vertigini, perdita dell’udito, paralisi parziale del viso. In un’altra forma il nervo interessato è quello dell’occhio per cui si parla di zoster oftalmico con vescicole sulla fronte, sull’occhio e sulla punta del naso, in alcuni casi la vista può essere danneggiata. Anche se la maggior parte dei soggetti guarisce completamente, circa il 10 % dei casi presenta la nevralgia post erpetica, causata dall’infiammazione e infezione a cui le fibre nervose sono state esposte; è una situazione molto dolorosa che può permanere per mesi o addirittura anni, nonostante l’assenza di lesioni cutanee, si manifesta più frequentemente negli anziani.

È consigliabile prevenire l’infezione da varicella vaccinando con il vaccino contro la varicella sia i bimbi che gli adulti che non sono immuni, cioè soggetti che non hanno mai preso la varicella. Esistono due tipologie di vaccini contro l’herpes zoster, la scelta di uno o dell’altro varia in base all’età e alla presenza di altre patologie. La vaccinazione contro l’herpes zoster riduce in maniera significativa la probabilità di sviluppare il fuoco di Sant’Antonio e la nevralgia post erpetica.

La terapia medica si basa sull’uso di farmaci antivirali. Questi farmaci non curano la malattia, ma possono alleviare i sintomi del fuoco di Sant’Antonio e ridurne la durata. Gli impacchi umidi sono lenitivi, ma spesso sono necessari farmaci antidolorifici. Si può provare con gli antinfiammatori non steroidei (FANS) o il paracetamolo, ma in alcuni casi sono necessari gli antidolorifici oppioidi, assunti per via orale. Per evitare che si sviluppino infezioni batteriche durante un episodio di herpes zoster è necessario mantenere la pelle colpita pulita e asciutta ed evitare di grattare le vescicole.

Con affetto

Dr.ssa Francesca Palmitessa

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