Si sono svolti in settimana i primi incontri relativi al “Progetto di partecipazione attiva per il PUG”: con gli ordini professionali, con le associazioni di categoria e, infine, con cittadini, associazioni locali e terzo settore. “Naturalmente il comitato della zona 167, così come altre associazioni, ha pensato di cogliere l’opportunità di parteciparvi per realizzare in maniera più compiuta quella che potrebbe essere l’evoluzione della città, con particolare attenzione alla zona periferica, prevista dal PUG” dichiarano i referenti del comitato, Raffaele Patella e Giuseppe Di Bari.
“Il nostro entusiasmo, tuttavia, si è spento dopo pochi minuti per una maldestra gestione dell’assemblea che si è presto tradotta in una caotica serie di interventi della platea con manifestazioni a dir poco definire “folkloristiche” se non proprio riprovevoli e con l’ulteriore rammarico di aver sottratto tempo alle proprie occupazioni e impegni familiari. La sensazione complessiva che occhi smaliziati hanno evinto da questa iniziativa pubblica è quella di una mera operazione comunicativa che, in qualche modo, bisognava sbrigare, ma che in concreto fa emergere tante contraddizioni in un Piano Urbanistico Generale che, in maniera nemmeno tanto celata, fa presagire ancora una volta la prevalenza di interessi particolari rispetto al reale interesse della collettività.
Dal canto nostro auspichiamo nuovi incontri, ma che siano gestiti adeguatamente e nel rispetto di tutti i partecipanti, dove vi possa essere la concreta possibilità di formulare delle proposte e di poterle realmente confrontare con i progettisti che, benché incaricati dagli amministratori pro tempore della città, sono comunque retribuiti con risorse di tutti i cittadini”, concludono.