“Questa mattina, i residenti della zona 167 hanno avuto il privilegio di partecipare alla seduta della IV commissione consiliare “lavori pubblici”, tenutasi in via Falcone e Borsellino a cui sono stati invitati. Un evento che prometteva grandi rivelazioni e soluzioni miracolose, ma che si è rivelato più simile a una rappresentazione teatrale di infimo spessore, con attori poco ispirati e un copione ampiamente prevedibile.” Affermano in una nota Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella del Comitato di Zona 167.
“Armati di buone intenzioni e speranze mal riposte, i cittadini si sono radunati in uno spiazzo polveroso, pronti a ricevere risposte concrete e pianificazioni chiare per il futuro della loro zona. E cosa hanno ottenuto? Una dose massiccia di retorica e il classico “vedremo, faremo”, che fa sempre tanto effetto, soprattutto se pronunciato con un tono grave e solenne. I membri della commissione, con la loro mimica e i gesti ampi, hanno intrattenuto il pubblico con siparietto degno dei consigli comunali a cui ci hanno abituati, un mix di parole al vento e invettive reciproche, oltre alle solite promesse, mentre i residenti, in preda all’ilarità, con aria disarmata hanno assistito al teatrino della politichetta.
Per amore di coerenza, occorre ringraziare il presidente della commissione, il quale ha promosso l’iniziativa, come promesso in un incontro precedente. Insomma meglio che niente. La sensazione generale? Un mix di disillusione e rassegnazione. I cittadini hanno lasciato l’incontro con la stessa certezza con cui si esce da una riunione di condominio: tanti discorsi, ma nulla di tangibile. Non resta che aspettare e sperare che, tra una promessa e l’altra, qualcosa possa realmente essere fatto per mitigare i disagi dei residenti. Ma per ora, il sipario è calato, e la recita continua.
Un applauso, quindi, a tutti gli attori in scena: la commedia della politica è sempre viva e vegeta, e i residenti della zona 167 sembrano destinati a rimanere nel ruolo di spettatori, in attesa del prossimo atto di questa tragicommedia.”