Non vi sarebbe “alcuna responsabilità di Timac nella contaminazione della falda. I dati del secondo monitoraggio ambientale lo dimostrano”. Perentorio il commento di Francesco Salvi, legale dello stabilimento Timac Agro Italia spa di Barletta, azienda che produce fertilizzanti, questa mattina, 26 maggio, nel corso di una conferenza stampa sui dati della seconda campagna di monitoraggio svolta da Cnr e Arpa Puglia nel territorio della zona industriale di Barletta.
Lo studio avrebbe dimostrato la presenza di sorgenti della contaminazione da metalli pesanti (arsenico, cromo esavalente, nichel, selenio, tallio) e da fluoruri, nitriti, solfati e composti organoalogenati provenienti “dall’entroterra al di fuori dell’area dello stabilimento Timac”; ciò significa che “il flusso di falda giunge a via Trani inquinato fino a quando non incontra il nostro sistema di messa in sicurezza ambientale, richiesto dagli enti locali” e attivato dall’azienda Timac a partire dal 2021.
Soddisfazione è stata espressa dalla Timac “constatando che anche questa volta quanto sempre dichiarato e sostenuto da noi trova pieno riscontro negli esiti di questo secondo monitoraggio”
Parole di dura condanna dal sindaco Mino Cannito che, a margine della conferenza, ha dichiarato: “Ora bisogna impegnarsi a cercare l’assassino che inquina l’ambiente. Dobbiamo impegnarci insieme, con il Cnr, la Regione, l’Arpa e con le aziende per individuare le responsabilità”.