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Istat, Pil Puglia 2022 +5%: prima regione nel Mezzogiorno

A certificarlo è l’Istat nel report annuale sui conti economici territoriali

Il Pil della Puglia cresce del 5% nel 2022. È il dato più alto tra le regioni del Mezzogiorno e il 6° in Italia. Supera la performance di crescita nazionale (+3,7%), quella del Nord-Ovest (+3,1%), del Nord-Est (+4,3%), del Centro (+4,2%), del Centro-Nord (+3,7%), e del Mezzogiorno (+3,6%).

A certificarlo è l’Istat nel report annuale sui conti economici territoriali. In termini assoluti il Pil della Puglia (calcolato in valori concatenati con anno di riferimento 2015) cresce di 3,659 miliardi di euro, passando dai 72,609 miliardi del 2021 ai 76,268 miliardi del 2022.

Cresce il reddito disponibile delle famiglie consumatrici e il tasso di crescita in volume della spesa per i loro consumi finali passa dal 3,8% del 2021 al 6,1% del 2022, allineandosi alla media nazionale (+6,1% rispetto al 2021).

“Questi numeri – ha commentato il presidente Michele Emiliano – rappresentano una soddisfazione e confermano una crescita costante che ci sta facendo recuperare i punti di Pil erosi dalle grandi crisi globali che hanno caratterizzato la nostra storia dal 2008 in poi. A questo aggiungiamo un altro dato di questi giorni che riguarda l’occupazione. Nel terzo trimestre del 2023 gli occupati sono aumentati di 31mila unità rispetto all’analogo trimestre del 2022, facendo crescere il tasso di occupazione dal 49,6% al 51%. È il frutto di un lavoro comune che ha creato sinergia tra imprese e politiche regionali.”

“Nella programmazione trascorsa abbiamo superato gli 8,4 miliardi di euro di investimenti con gli strumenti di agevolazione per le imprese gestiti da Puglia Sviluppo, mettendo a segno incrementi occupazionali per oltre 41.600 unità – ha evidenziato l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci -. Ma in questi anni abbiamo messo a punto più che una gestione una visione politica, quella che ha creato un ecosistema fatto di imprese, startup, investitori bancari ed istituzionali ma anche di Università, Politecnico e centri di ricerca che oggi, grazie ad un’azione coordinata e condivisa, attirano gli investimenti anche di multinazionali italiane ed estere”.

“Eppure tutto questo non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per le nuove sfide che ci attendono. Questi risultati aumentano le nostre responsabilità: dobbiamo mantenerli e soprattutto continuare a migliorarli”, hanno affermato Emiliano e Delli Noci.

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