Appuntamento alle 21:20 sul secondo canale Rai, dove avrà inizio nella serata di oggi 24 settembre l’ottava e attessissima edizione de “Il Collegio”, il docu-reality a cui ha partecipato l’energetica barlettana Anna Rita Santeramo, classe 2007.
Il programma prevede la selezione di una ventina di frizzanti adolescenti, tra i 14 e i 17 anni, che trascorreranno un mese all’interno di un collegio, ambientato in base all’epoca scelta in ogni edizione. Estrapolati dal loro contesto e calati in un universo temporale e sociale totalmente diverso, i ragazzi cercano di adattarsi per superare il loro comprensibile sgomento. Cuore del format resta comunque il tema dell’istruzione: lo studente con la migliore media di voti e i maggiori crediti nella graduatoria finale otterrà una borsa di studio per un periodo di formazione negli Stati Uniti.
Quest’anno la struttura scelta per la scolaresca è quella del Collegio “San Francesco” di Lodi, che rivivrà il clima del 2001, anno insolitamente più vicino ai nostri giorni rispetto a quelli scelti negli anni passati (l’edizione 2022 fu ambientata nel 1958).
Nel video di presentazione, cui sottofondo tutto dire è “Spicy” di “Aespa”, la sedicenne Anna prova a descrivere la sua personalità, partendo dal suo essere sincera e senza filtri, anteponendosi alla falsità, caratteristica che invece associa generalmente all’universo femminile “le femmine di solito sono tutte galline, sono tutte false”. Per evitare sorrisi menzogneri, ammette quindi di preferire la compagnia di amici maschi, che reputa più onesti.
“È una calamita, è molto magnetica” ammette il padre davanti alle telecamere del Backstories, definizione subito accolta dalla ragazza, che conferma l’urgenza del suo animo estroverso, spesso esternato con ruote, ponti, spaccate e verticali. Questa sua iperattività fisica non resta ferma neanche nell’aula scolastica, dove, come racconta lei stessa in un piccolo aneddoto, a causa dello spazio ristretto, è finita clamorosamente contro la cattedra. La speranza di Anna Rita è che Il Collegio possa aiutarla con il suo linguaggio, che al momento delle riprese definisce “da scaricatrice di porto”.