È l’ultima delle feste del periodo natalizio, quasi ignorata in alcuni luoghi è la regina in altri: stiamo parlando dell’Epifania. La Befana, vecchina dimessa e non proprio piacente che sorvola il mondo lasciando calze piene di doni o carbone e “che tutte le feste si porta via” è un simbolo quasi esclusivamente italiano; nella maggior parte dei paesi in cui si celebra questa festa, invece, il ruolo di portatori di doni o comunque protagonisti della festa spetta ai Magi e sempre a loro è dedicato il 6 di gennaio.
L’Epifania, o per esteso Epifania del Signore, nella tradizione cristiana occidentale, è il momento in cui Gesù si manifesta ai Re Magi in visita a Betlemme, per questo in molti paesi europei è detta anche Giorno dei Magi (Three Kings Day, Jour des Rois, DÍa de los Reyes) e in alcune tradizioni religiose segna l’inizio di un periodo più lungo, quello proprio dell’Epifania, in cui si celebrano diverse manifestazioni di Gesù: la presentazione ai Magi appunto, il battesimo da adulto nel Giordano o ancora il miracolo alle nozze di Cana.
Non tutti sanno che il cristianesimo comprende infatti innumerevoli ramificazioni, molte delle quali seguono tradizioni differenti tra loro per via di diverse letture degli stessi episodi biblici o del calendario osservato; per questo nel mondo la stessa festività può essere celebrata in molti modi diversi.
In tanti dei paesi che festeggiano l’Epifania si festeggia anche la dodicesima notte, ovvero quella della vigilia. Nel Regno Unito, ad esempio, esisteva la Twelfth Cake, cioè la Dodicesima Torta, un dolce di frutta denso che conteneva un piccolo tesoro: chi trovava il fagiolo nero nascosto al suo interno sarebbe stato re per quel giorno. La Twelfth Cake nel corso dei secoli è stata sostituita dal Christmas Pudding, ma il ricordo di quel ricco dolce natalizio è ancora vivo in testimonianze secolari.
La storia della torta inglese rimanda a quelle, ancora attualissime però, della Galette des Rois e del Gâteau des Rois. La prima, diffusa in Belgio e nel nord della Francia, è una torta di pasta sfoglia farcita con crema frangipane e arricchita spesso da frutta e cioccolata; la seconda invece è tipica della Francia meridionale ed è un dolce a forma di corona o di brioche, ripiena di frutta. Entrambe le varianti contengono l’ambito premio: un fagiolo, una statuina, un piccolo dono che – una volta scoperto – decreterà il re eletto.
Tornando in Italia, la tradizione dei Magi sopravvive quasi esclusivamente in alcune aree della Sardegna, mentre nel resto del paese è proprio la Befana – il cui nome non è altro che una storpiatura popolare del termine Epifania – a portare ai bambini le calze colme di doni e dolciumi. La leggenda narra che questa vecchina schiva e gentile, non essendo riuscita a portare un dono proprio al Bambin Gesù, si adoperi a far felici i bambini del mondo per compensare l’appuntamento mancato.
La stella cometa, i bagni gelidi, falò notturni e diurni, il profumo di spezie e le acque propiziatorie: i riti e la simbologia legati all’Epifania sono molteplici e frammentati nel mondo, molti sconosciuti fuori dai paesi d’origine, ma tutti affascinanti. In contrasto con l’opulenza del Natale e con la figura un po’ chiassosa di Babbo Natale, la festa dell’Epifania ha conservato nei secoli il suo fascino più intimo, legato al calore domestico, al focolare, e alla condivisione di cibi speciali nelle ultime ore dedicate alle festività.