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“L’Italia è un paese per giovani? E ogni territorio cosa fa in concreto?”: la nota di Savio Rociola

"Perché non tutti i ragazzi di ogni angolo della nostra Nazione riescono ad avere opportunità legate alle principali dimensioni della vita di un giovane?"

L’Italia è un paese per giovani?

In un momento durante il quale molti ragazzi diciottenni si trovano (loro o la loro famiglia) a sostenere delle spese per un abbonamento al teatro, per un buon libro, per dei corsi, per l’acquisto di materiale di studio in preparazione a un percorso universitario o a qualche concorso, ci si trova a pensare nuovamente alla cancellazione di un provvedimento che alzava il livello culturale di molti ragazzi e di cui tanti, negli anni passati, hanno usufruito.

Correva il 2016, cultura e giovani si è rivelato un connubio vincente, fino a quando “qualcuno” ha ben deciso altro…

Secondo l’ultimo rapporto del Censis, i ragazzi sono sempre meno, hanno minori possibilità rispetto al passato. L’Italia è un Paese che investe poco sulle nuove generazioni, sulla loro formazione e sul loro futuro.

L’Italia, quindi, è un paese per giovani? Attualmente, in quanto responsabile regionale per le politiche giovanili del partito Italia Viva, non riesco a nascondere il grande imbarazzo nel dover dire NO, ma non dimentichiamo che solo lavorando nel concreto, come sto tentando di fare, si può cambiare e fare qualcosa.

Attualmente, cosa prevede la legge di bilancio? Poco e niente. Infatti ai ragazzi è destinato solo il 3% delle risorse totali messe attualmente a disposizione, addirittura meno di quanto fatto l’anno passato. Solo 800 milioni a fronte dei 25 miliardi totali disponibili.

La maggioranza di governo si è per anni riempita la bocca di parole come giovani, famiglia, ma quando ha avuto l’occasione di risolvere i problemi delle nuove generazioni ha tagliato i fondi, tipo il fatto che il rientro dei cervelli dall’estero è sempre meno conveniente, oppure la 18app o il fondo per il contrasto ai disturbi alimentari, per citarne solo due, senza proporre misure alternative efficaci. Siamo quindi noi i veri esclusi di questa legge di bilancio!

Per quanto riguarda la 18App, che molti ragazzi chiedono a gran voce, Italia Viva da tempo ha aperto una petizione (https://www.italiaviva.it/petizione_no_alla_cancellazione_18app) ponendo l’idea di una dotazione di 230 milioni di euro, con un occhio all’Europa intera, estendendone l’utilizzo a tutto il territorio dell’UE con un ulteriore stanziamento di 10 milioni di euro.

E in ogni territorio cosa si fa nel concreto? La nostra regione, gli amministratori territoriali di ogni Città, cosa propongono per noi fascia giovanile? Chiedetevelo e domandatelo… Alcune città hanno promosso degli spazi di ascolto finalizzati alla valorizzazione delle competenze e all’accesso al mondo del lavoro, altre dei progetti di cittadinanza e politica attiva, oppure piani di prevenzione, tutte iniziative con il fine unico di sostenere, incentivare e valorizzare i giovani e la loro autonomia.

Perché non tutti i ragazzi di ogni angolo della nostra Nazione riescono ad avere opportunità legate alle principali dimensioni della vita di un giovane?

 

Savio Rociola, Responsabile regionale Italia Viva Giovani

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