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Melanoma cutaneo: prevenzione, sintomi e cura

Il melanoma è un tumore maligno che origina dai melanociti, le cellule deputate alla produzione di melanina (pigmento che determina parzialmente il colore scuro della pelle). Queste cellule si trovano sulla pelle, sulle mucose, nel sistema nervoso centrale e nell’occhio). Il melanoma può svilupparsi in un neo preesistente o su pelle normale, generalmente inizia su cute normale come una piccola lesione pigmentata soprattutto nelle zone esposte al sole o avere l’aspetto di chiazze di pelle irregolari, piatte o rialzate di colore marrone, con macchie di colori diversi, oppure noduli duri neri o grigi; può anche presentarsi intorno e dentro l’occhio, nella bocca, nelle aree genitali o rettali e nei letti ungueali.

È un tumore maligno molto aggressivo poiché metastatizza (si diffonde) molto rapidamente e in parti del corpo molto distanti tra loro, colpisce sia uomini che donne ed è il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei cinquanta anni. Ne esistono di diversi tipi: melanoma lentigo maligna, melanomi amelanotici, melanoma acrale-lentigginoso, i più diffusi sono il melanoma a diffusione superficiale e il melanoma nodulare.

Il primo è più frequente sulle gambe delle donne e sul tronco degli uomini, spesso asintomatico, appare come una macchia dai bordi mal definiti, dal colore non uniforme, asimmetrico, che aumenta di dimensioni con il passare del tempo, su cui possono esserci chiazze rosse, rosa, bianche, nere o blu; il melanoma nodulare invece si estende rapidamente, si presenta come una papula esofitica (lesione rilevata) di colore scuro, oppure come una placca di colore variabile dal bianco perla al grigio, al nero. Si possono rintracciare dei fattori di rischio, quindi situazioni che aumentano la probabilità di ammalarsi di melanoma tra cui: familiarità, esposizione prolungata ai raggi solari UVA senza adeguata protezione, esposizione al sole di zone già colpite da scottature cutanee, altri tumori della pelle, pelle chiara e lentiggini, presenza di nevo congenito gigante, più di cinque nevi atipici, età avanzata, alcune mutazioni genetiche.

L’osservazione in dermoscopia a luce polarizzata permette di distinguere lesioni benigne da quelle maligne, la diagnosi di certezza si ottiene con la biopsia ma tutti possiamo osservare i nostri nei e le nostre lentiggini e notare se ci sono dei cambiamenti o delle alterazioni. Cinque sono le caratteristiche importanti su cui porre attenzione (note con la sigla ABCDE): A di asimmetria, B di bordi, C di colore, D di diametro, E di evoluzione; se si iniziano a notare alcune di queste variazioni, è necessario farsi visitare; porre attenzione in caso di ulcerazione di un neo, sanguinamento (senza trauma), variazione di consistenza e delle caratteristiche della superficie, prurito o dolenzia. Sarebbe una buona abitudine quella di effettuare, almeno con cadenza annuale, una visita dermatologica con l’osservazione dei nei, soprattutto se ci sono dei fattori di rischio. Se il melanoma è superficiale si effettua una exeresi chirurgica a margini molto ampi, se invece ha già infiltrato il derma, i piani sottostanti e dato metastasi a distanza il trattamento è farmacologico con immunoterapia e radioterapia. Il melanoma può diffondersi rapidamente, portando alla morte entro pochi mesi dalla diagnosi, tuttavia la percentuale di sopravvivenza a 5 anni delle lesioni precoci, molto superficiali, è molto alta. I tassi di sopravvivenza a 5 anni variano dal 99,6% per i melanomi localizzati al 73,9% in caso di diffusione regionale, scendono al 35,1% nel caso di metastasi a distanza. Pertanto, la guarigione dipende dalla precocità della diagnosi e del trattamento.

Con affetto

Dr.ssa Francesca Palmitessa

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