Finita la telenovela Barletta 1922, Michele Dibenedetto ha presentato ufficialmente il progetto che lo vedrà coinvolto nell’Audace Barletta, seconda realtà cittadina che riguarda il calcio. Una proposta nuova che coinvolgerà tutto il territorio e diversi sport. Avrà durata triennale, si attende il ripescaggio dalla Prima Categoria alla Promozione.
L’evento è stato ospitato dal Lido Bamboo a Barletta in un caldo pomeriggio del 6 giugno. Diverse le persone accorse ad ascoltare la nuova idea sportiva che vorrebbe portare in città l’imprenditore barlettano, che si occupa di sicurezza sul lavoro.
Le sue prime parole che hanno introdotto il nuovo progetto Audace: “Non è un progetto alternativo che vuole sostituirsi alla prima squadra della città. Coinvolgerà altre discipline tra cui atletica, nuoto e altro. Cercheremo di avvicinare gli amanti di tutti gli sport. Preciso che non ci sostituiremo al Barletta 1922 e gli auguriamo che raggiungano tutti i traguardi che si sono prefissati”.
Poi la questione tecnica e la categoria: “Ripartiremo dalla Promozione con un club locale. Siamo un gruppo di amici che ha a cuore le sorti del calcio barlettano. E’ molto ambizioso e avrà durata triennale, dopodichè tireremo le somme. Ci sono tanti imprenditori che vogliono investire in questo progetto. Ho agito assolutamente con il cuore e passione, spesso non ragionando. Non mi sento di dire di aver sbagliato. Come minimo il Barletta dovrebbe essere in C. Credo molto in questa città. Non abbiamo bisogno di altri investitori di fuori. Entro la settimana prossima vi comunicheremo tutto l’organigramma”.
Progetto nato dopo la mancata conclusione positiva della trattativa con il Barletta: “Non mi piace parlare di quello che è successo con Dimiccoli. La mia proposta era di rilevare il 100% delle quote. Dovreste chiedere alla società perché abbia preferito altri. Ha sempre dichiarato migliore la proposta fatta da me poi non so dirvi altro. A dicembre rilasciai un’intervista in cui dicevo di essere pronto a dare una mano alla società. Non mi ero candidato come presidente. Da lì si è un po’ perso il controllo della situazione. Ho riallacciato i rapporti ma alla fine la trattativa non si è conclusa. Non ho rimorsi. Ho avuto proposte da club di Lega Pro, D e Eccellenza. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.
Un commento anche su Arturo Romano: “Di fronte all’impotenza del nuovo presidente mi sono ridimensionato e ho pensato ‘meglio ripartire dal basso’. Penso che non c’è mai stato un interesse e amore vero per il Barletta, ma solo per questioni personali. Non mi sono sentito tradito o preso in giro”.
Viste le difficoltà strutturali e del terreno di gioco del “Manzi Chiapulin”, ci sarà una novità per quanto riguarderà lo stadio del ‘nuovo’ club: “La casa di questo progetto dovrebbe essere lo stadio Puttilli, ci dovremo sopportare (ride). Lancio un appello: facciamo un’amichevole ad agosto per starci accanto. Non voglio dirottare la tifoseria verso un’altra squadra. Non si dimentichino di noi però, siamo piccolini ma lavoratori”.
Una chiosa su una lettera pervenuta da un suo concorrente nell’acquisizione della prima squadra cittadina: “Mi ha mandato un messaggio Federico Marsella, advisor di Agnello. Ci siamo dati un appuntamento e non è escluso che possano collaborare con noi. Non conosciamo altri progetti”.
Ho ascoltato in loco il discorso del Dott.Dìbenedetto: discorso chiaro, senza acredine ma preciso in quel che si vuole nel suo progetto.L’ Audace può con il tempo giusto dare ai tifosi barlettani la possibilità di seguire una squadra che può essere una alternativa seria nel calcio locale.Il futuro, poi, è sempre incerto