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Miss Universe Italy 2023: a Canosa di Puglia sfilano le leader del futuro

Gli orrori che abbiamo visto nelle ultime ore portano a chiedersi se sia giusto, oggi, raccontarvi come se niente fosse dell’evento di ieri sera, ma mettendo da parte la regola universale dell’intrattenimento “the show must go on”, possiamo dire che Miss Universe è la competizione giusta al momento giusto. Ieri sera a Canosa di Puglia, nell’elegante cornice della sala ricevimenti Lo Smeraldo, è andata in scena la serata finale del concorso Miss Universe Italy 2023, che ha decretato la delegata italiana che accede al concorso internazionale in programma a El Salvador a novembre. A fare gli onori di casa sono Daniele Battaglia, il figlio dei Pooh, ma soprattutto conduttore radiofonico e musicista, e Fabrizia Santarelli, volto noto delle reti Mediaset. L’intrattenimento puro è affidato a Vittorio Marino, illusionista e all’ospite d’onore Enzo Salvi. Le brevi parentesi musicali sono invece tutte della cantante Luvi.

La macchina organizzativa è imponente, e le ragazze in gara arrivano alla serata finale dopo una intera settimana di selezioni e prove di ogni genere che hanno a che fare sì con la bellezza, ma anche con l’affermazione personale. Alla fase finale del concorso sono arrivate in 43, in rappresentanza di tutte le regioni italiane, ma alla serata di ieri sono giunte in ventuno. Portamento, istruzione, cultura personale, conoscenza dell’inglese, ambizione, maturità, sono solo alcune delle caratteristiche ricercate dalla giuria nelle concorrenti. Il concorso internazionale infatti, per sua natura, ha parametri che esulano anche dalla perfezione estetica, ma vanno anzi a valorizzare il merito e la personalità a tutto tondo. Ecco, quindi, che per raggiungere l’ambita corona le ragazze devono passare attraverso interviste e selezioni accurate, essere solo bellissime non è abbastanza.

Miss Universe Italy, così come ogni step del concorso internazionale, è fondato su solidi principi morali e umani, ha come pilastri l’inclusione, il senso di condivisione, la valorizzazione della figura femminile ed è una piattaforma volta a rappresentare la forza delle donne e a sostenere l’empowerment femminile. Oltre a questo, il format chiede obbligatoriamente non solo alle concorrenti ma a tutti i partner che ruotano attorno alla manifestazione di sposare una causa e di perorarla nell’arco di tutta la partecipazione al concorso e ovviamente in caso di vittoria. Salute, sostenibilità, diritto all’istruzione, sono solo alcuni esempi delle cause toccate nell’arco della serata.

La serata è ricca ma snella che non annoia e che non dimentica mai l’obbiettivo finale. Dopo la doverosa presentazione delle 21 finaliste, è il turno dei partner principali, primo fra tutti Gil Cagnè, rappresentato dall’art director Pablo, che oltre ai ringraziamenti di rito racconta la scelta dell’azienda di entrare negli ospedali per regalare un make-up speciale alle pazienti oncologiche. Pablo si emoziona visibilmente nel raccontare questo particolare aspetto del proprio lavoro, e della magia che i pennelli per il trucco possono fare anche in un momento di estrema difficoltà.

È poi lo stilista Erasmo Fiorentini a prendere la parola: sarà lui, con le sue creazioni, ad accompagnare la vincitrice a El Salvador e lo farà con un abito che parla di sostenibilità, la sua causa personale.

Si entra nel vivo con una suggestiva sfilata di abiti realizzati da una stilista e una designer originarie del Turkmenistan: tuniche dai colori caldi e dai tessuti materici, arricchite da cappe, mantelle, e gioielli importanti, che ci raccontano di donne fiere, forti, bellissime.

In pochissimo tempo siamo alla prima tappa importante dello show: è il momento di scoprire chi sono le concorrenti che accedono alla Top 10 e che lo fanno grazie ai punteggi ottenuti in tre categorie: Evening Gown (abito da sera), Swimsuit competition (sfilata in costume da bagno) e Interview (intervista). Per dieci ragazze il sogno continua mentre tra le eliminate che purtroppo vedono infrangersi il proprio sogno c’è anche Vanessa Di Lernia, la modella Barlettana che abbiamo seguito in questa avventura. Allo step successivo accedono in cinque e tutte hanno la possibilità di far sentire la propria voce rispondendo a una domanda casuale. Le regole sono semplici, ogni ragazza sceglie una busta e ha minuto di tempo per rispondere, in italiano e anche in inglese.

Le domande sono tutt’altro che banali, si parla di empowerment femminile, body-shaming, uso consapevole dei social network e cyberbullismo, diritto e accesso all’istruzione, ispirazione e leadership. Le risposte sono appassionate, articolate e per niente retoriche, nonostante l’emozione delle ragazze si possa quasi toccare con mano. Per alcune di loro l’inglese è fluente ai limiti della perfezione, per altre più rigido, ma non meno incisivo. Queste giovani donne sanno cosa vogliono e sono sulla strada giusta per prenderselo.

Al terzetto finale accedono Andrea Pepi con la fascia della Sicilia, minuta nella corporatura e con un entusiasmo contagioso negli occhi, Carmen Panepinto Zayati con la fascia delle Marche, ingegnere dall’inglese perfetto e lineamenti che rimandano origini lontane e Filomena Venuso della Campania, solare e appassionata, che però lascerà il palco e il sogno di vittoria a un passo dalla fine.

A contendersi la corona sono due giovani donne ovviamente bellissime, opposte nei colori, nel temperamento, nelle ambizioni e nel percorso affrontato fin qui. Hanno entrambe, evidentemente, un mondo dentro che scalpita per farsi vedere ed è un mondo fatto di giustizia sociale, affermazione femminile, impegno e voglia di crescere e di lasciare un segno. Non possiamo negare che entrambe hanno una marcia in più e la giusta luce negli occhi, ma è Carmen Panepinto Zayadi, alla fine, a vincere la competizione e in un mondo spesso ingiusto la sua vittoria è meritatissima. Carmen ha il Mediterraneo dipinto sul volto e una mente brillante, affronta il pubblico con naturalezza ha il carisma di una oratrice consumata ed è sicuramente pronta alle pressioni e ai riflettori di una passerella internazionale.

Glamour e lustrini quindi, ma anche impegno sociale e sostegno concreto alla causa femminile, fanno di Miss Universe Italy e del suo omonimo internazionale una piccola goccia importante nel mare di ingiustizia che ancora ci fa annaspare. A tutte quelle donne oppresse, violentate, private della loro dignità e del proprio diritto alla vita fanno da contraltare tante giovani donne che studiano, si impegnano, lottano sui libri e nella vita per affermarsi, per sé stesse, ma anche per tutte le altre perché, se c’è una cosa che è ormai chiara, nonostante i luoghi comuni, è che le donne, unite, sono una forza inarrestabile.

Articolista di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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